Domenico Gallo: L’avvenire è ormai quasi passato

Per i giovani che negli anni 70 del secolo scorso si interrogavano sul loro futuro, l’enigma fondamentale rimaneva la divisione del mondo in due blocchi politico-militari contrapposti sullo sfondo di un sentimento cupo di ansia per la minaccia di mutua distruzione nucleare. Della divisione del mondo in due blocchi percepivamo la durezza che si esprimeva […]
Ernesto Balducci: il pacifismo ad una svolta

La logica dell’equilibrio tra l’attacco e la risposta è dunque finita. I rifugi antinucleari – buon prò per l’Italia – sono ormai del tutto inutili, non essendo più pensabile un preavviso di 10-15 minuti. La guerra comincerà e finirà con una prima salve: un lampo e il genocidio sarà compiuto.
Superata la soglia atomica, la violenza è uscita fuori dei limiti della ragione e ha messo allo scoperto la sua parentela con l’istinto di morte. Quando la violenza esce fuori dell’orbita della ragione partorisce il terrore.
Famiano Crucianelli: “Pace e Guerra” e il Pdup, un partito dentro al movimento

Nel febbraio del 1980 esce la rivista “Pace e Guerra”, la rivista è diretta da Luciana Castellina, da Claudio Napoleoni e da Stefano Rodotà. Diverse le ragioni che spinsero il Partito di Unità Proletaria ad investire risorse intellettuali, politiche e finanziarie in un’impresa editoriale molto impegnativa e segnata nel suo titolo da un orientamento ben definito. Così nella presentazione del primo numero: “ Vi sono momenti come nell’attuale – dopo le lotte del 68 e dagli anni che seguirono – in cui i soggetti che da quei conflitti sono emersi debbono assumere la responsabilità di definire il proprio “ discorso sulla pace”. Era ben chiaro a chi ispirò la rivista che la tendenza alle guerre e al riarmo avrebbe segnato questa nostra epoca.
Pietro Folena: Tom Benetollo, accendere la luce del sole

Tom dal 1973 era stato uno dei miei migliori amici. Forse il migliore. E come in tutte le grandi amicizie cariche di sentimenti, c’erano stati periodi di incomprensione, e di lontananza. Ma quel filo non si era spezzato mai. (…) La sua formazione, tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70, è stata decisiva per farlo diventare forse il più importante leader pacifista italiano, e uno dei più importanti in Europa.
Marco Fumagalli: “Tom, siamo sicuri che la manifestazione sarà grande?”

Sono passati più di 40 anni da quando noi della FGCI insieme ad altri convocammo la prima grande manifestazione il 24 ottobre del 1981 da cui prese le mosse quel grande movimento per la pace che segnò profondamente una fase della storia italiana e non solo. Quarant’anni sono un tempo lunghissimo, soprattutto in un mondo […]
Alberto L’Abate: paladino della rivoluzione nonviolenta

Ha scelto il giorno della morte del suo amico e maestro per andarsene. Il 19 ottobre alla figura di Aldo Capitini – scomparso ormai 49 anni fa – si aggiunge adesso quella di Alberto L’Abate, spentosi a Firenze all’età di 86 anni. Alberto ha fatto della rivoluzione nonviolenta la sua ragione di vita insegnando a […]
Alfonso Navarra: la Lega per il Disarmo Unilaterale

“La rivoluzione disarmista”: questa è l’idea fondamentale dello scrittore Carlo Cassola da cui nasce, nel 1978, la Lega per il disarmo unilaterale (LDU in sigla).
(…) Dobbiamo purtroppo constatare che l’Italia, anche a distanza di decenni, contrariamente alle aspettative del nostro fondatore, non ha affatto rinunciato alle sue Forze armate ma, nel cambiamento delle sue cosiddette Repubbliche (dalla Prima, alla Seconda e alla Terza) ha sempre mantenuto la costante una corsa al riarmo crescente
Gianni Novelli: un cammino che continua

Nel 1981, con alcune amiche e amici, decidemmo di dare vita a Roma a un “Centro interconfessionale per la pace” (nome troppo lungo sintetizzato presto in “Cipax”) presso la sede di Adista. Il primo impegno fu lo sforzo di coinvolgere le forze religiose nella grande marcia nazionale per la pace del 24 ottobre 1982, facendola precedere da una veglia di preghiera nella chiesa dell’Aracoeli. Per la prima volta una grande presenza visibile di “Cristiani per la pace” sfilò nelle strade di Roma
Maria Occhipinti: una donna contro la guerra

Pur avendo una formazione da autodidatta, avendo accumulato letture rapsodiche e occasionali, Maria aveva una forte tensione a conoscere, una curiosità onnivora che la spingeva a cercare di capire il mondo e i meccanismi di potere che lo sorreggono. E seppur in modo un po’ ingenuo ma passionale e coinvolgente aveva capito dove posizionarsi nel mondo e soprattutto era capace di elaborare un pensiero autonomo, obbedendo solo alla sua coscienza
Giampiero Rasimelli: una lunga avventura dalla parte giusta della storia

Tom Benetollo era un animale politico di razza purissima, fiutava il fatto politico, l’occasione scatenante, cercava e trovava le strade e i soggetti protagonisti delle mobilitazioni e del mutamento …. Era sempre in movimento col telefono, col suo micidiale fax (poi verrà il telefonino), con le sue valigie sempre pronte. Così arrivò a Perugia, aveva intuito quello che sarebbe accaduto, che quello umbro sarebbe stato un eccezionale laboratorio