“Le esperienze che le donne hanno tessuto nelle ragnatele di Comiso o di Greenham Common non ci danno forse la capacità di affrontare non il rischio ma la realtà in atto della guerra?” Così scrive sul manifesto Elisabetta Donini, il 22 febbraio 1987. Quell’appello, da cui scaturirà una delle esperienze femministe pacifiste più significative, anticipa una scelta che nel nuovo decennio diverrà di tutto il movimento: fare i conti non solo con gli incubi del futuro, ma con “la realtà in atto della guerra”. Guardare e agire ben oltre l’Europa.

Elisabetta scrive delle condizioni terribili dei campi profughi palestinesi in Libano, sotto l’assedio delle milizie sciite di Amal, e propone “un campo internazionale di donne a Beirut”. Se ne discute prima alla Casa delle Donne di Torino, lanciando l’appello “non ci basta dire basta” e organizzando prime missioni esplorative in Libano.  Il percorso, denominato “Visitare luoghi difficili” e fatto proprio anche dal Centro di ricerca e documentazione delle donne di Bologna, organizza una Conferenza internazionale a Torino, seguita da un incontro a Bologna nel quale l’iniziativa assume il suo volto definitivo. Decisive, a questo fine, le parole della palestinese Leila Chahid: “Andate là dove potete toccare il cuore del problema, in Palestina. Andate e rendetevi conto di quali progetti siano possibili e con quali donne possiate mettervi in relazione”.

Quanto sia lungimirante questa scelta, appare chiaro nel dicembre del 1987, quando in un campo profughi di Gaza scoppia quella rivolta palestinese contro l’occupazione che va sotto il nome di “prima intifada” o rivolta delle pietre, lanciate da ragazzini contro l’esercito israeliano. Un movimento di popolo, nato direttamente nei territori palestinesi occupati dove dilaga ovunque, con un fiorire di partecipazione nella quale un ruolo di primo piano è svolto proprio dai comitati delle donne. È con loro, dunque che si lavora per preparare il campo di pace; ma anche, in parallelo, con le israeliane contro l’occupazione, prime fra tutte “Women in Black”, le Donne in nero.

Nel 1988, aderiscono al progetto anche le donne della neonata Associazione per la pace italiana, e a fine agosto ci si ritrova finalmente a Gerusalemme; ma non nel modo in cui si era sperato. Nel movimento palestinese la scelta di un rapporto diretto con le israeliane è ancora troppo divisiva: gli incontri saranno separati, e tre i documenti finali – palestinesi e italiane, israeliane e italiane, e solo italiane. Una situazione che apre contraddizioni non solo con “le altre”, ma anche dentro il gruppo italiano; ma la pratica di ascolto e gestione dei conflitti costruite insieme in quei giorni porranno le basi per un sistema di relazioni e lavoro comune durato per anni.

In Italia, intanto, tra l’88 e l’89 le iniziative per una pace giusta in Medio Oriente si diffondono a macchia d’olio, intrecciandosi con un lavoro capillare di informazione e soprattutto di solidarietà concreta. Alla campagna “Salaam ragazzi dell’Olivo” per l’affidamento a distanza di bambine e bambini palestinesi, lanciata nel 1988 da Arciragazzi e Agesci, aderiscono famiglie, comitati, consigli di fabbrica, enti locali: nel tempo si arriverà a oltre 10.000 affidi, e  nel 1992 Salaam ragazzi dell’Olivo diventerà una associazione, attiva anche oggi.

L’11 febbraio 1989, per chiedere il riconoscimento dello stato di Palestina, una conferenza di pace, e il sostegno alle forze di pace in Israele, scendono in piazza 50.000 persone. E mentre a giugno l’iniziativa pacifista di solidarietà con la protesta nonviolenta dei giovani cinesi, e poi di sdegno per la brutale repressione di piazza Tien An Men, conferma con sempre maggiore nettezza il bisogno di un approccio non solo europeo ma globale, a dicembre il decennio pacifista si chiude di nuovo a Gerusalemme, con una speranza e una sfida: “1990: Time for Peace” . 

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Documenti
Visitare luoghi difficili. Per un campo di pace delle donne in Libano | Elisabetta Donini | Articolo pubblicato su Il Manifesto | 22-02-1987 | Parole chiave: Intervento umanitario, Libano
Alle origini di un progetto appassionante. E oggi? | Elisabetta Donini | Brano tratto dal libro “Palestina Israele, parole di donne" a cura di Alessandra Mecozzi e Gabriella Rossetti, Futura Editrice 2024 | 24-08-1988 | Parole chiave: Donne, Libano, Palestina, Intifada
Qualche riflessione | Alessandra Mecozzi | Brano di Alessandra Mecozzi tratto da "Donne a Gerusalemme. Incontri tra italiane, Palestinesi; Israeliane" edito da Rosenberg&Sellier | 25-08-1988 | Parole chiave: Donne, Palestina
Convegno incontri e schieramenti | Raffaella Lamberti | Brano tratto da "Donne a Gerusalemme. Incontri tra italiane, palestinesi e israeliane" (Rosenberg & Sellier). Il racconto di "Visitare luoghi difficili" | 26-08-1988 | Parole chiave: Palestina, donne
Non ci basta dire basta. 100 donne a Gerusalemme | . | Incontro fra donne palestinesi, israeliane ed italiane. Documenti conclusivi. | 29-08-1988 | Parole chiave: Palestina
1988. Gerusalemme. Non ci basta dire basta | Chiara Ingrao | Brano di Chiara Ingrao tratto dal libro "Salaam Shalom – Diario da Gerusalemme, Baghdad e altri conflitti" | 30-08-1988 | Parole chiave: Palestina
Le ragioni dell'impegno | Tom Benetollo | Sulla manifestazione dell'11.02.1989 per la Palestina e lancio di Time for Peace | 13-02-1989 | Parole chiave: Manifestazione, Palestina, Tom Benetollo
Aiutiamo i ragazzi dell'Olivo | Giovanni De Mauro | Intervista a Tom Benetollo su l'Unità in cui si racconta l'idea di Arciragazzi e di Agesci | 12-05-1989 | Parole chiave: Aiuti umanitari, Palestina, Tom Benetollo
I perché della campagna di Salaam | La segreteria di Salaam e Renzo Maffei | Numero speciale di Arci notizie, ricchissimo di contenuti tra cui il disegno L'Assediata. Ringraziamo Arci Valdera e Arci Ragazzi Valdera per averci messo a disposizione il materiale documentale dei primi anni di Salaam. | 15-05-1989 | Parole chiave: Palestina
Salaam Ragazzi dell'Olivo | Renzo Maffei | Reportage con foto di Donatella Salcioli. Ringraziamo Arci Valdera e Arci Ragazzi Valdera per averci messo a disposizione il materiale documentale dei primi anni di Salaam. | 16-05-1989 | Parole chiave: Palestina
Non vogliamo morire ma vivere | Studenti delle università di Pechino | Dalla dichiarazione degli studenti delle università di Pechino all'inizio dello sciopero della fame | 18-05-1989 | Parole chiave: Tien an Men, disobbedienza civile, nonviolenza
Per la Cina e per la democrazia | Giancarla Codrignani | Articolo tratto dall'opuscolo "Con gli studenti cinesi. Gli argomenti e la forza della nonviolenza" di Associazione per la Pace e Associazione studentesca pacifista | 07-07-1989 | Parole chiave: Tien an Men, nonviolenza
Da Tien an Men si può ripartire | Duccio Campagnoli | Articolo tratto dall'opuscolo "Con gli studenti cinesi. Gli argomenti e la forza della nonviolenza" di Associazione per la Pace e Associazione studentesca pacifista | 10-07-1989 | Parole chiave: nonviolenza, Tien an Men

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