Nel 2010 un venditore ambulante tunisino si diede fuoco per protesta a Sidi Bouzid innescando una serie di rivolte nonviolente che si diffusero negli anni successivi in tutti i paesi ex-colonizzati del Medio Oriente e Nord Africa. Le proteste, promosse da giovani qualificati senza lavoro, riflettevano il malessere di generazioni intrappolate in paesi autoritari senza sviluppo economico. Al movimento giovanile si unirono presto i ceti popolari urbani e rurali, abbracciando il linguaggio dei diritti umani e si aggregarono formazioni religiose  dopo decenni di repressione delle dittature “laiche”.

La rivolta tunisina incoraggiò rivolte in altri paesi: il 25 gennaio 2011 fu la volta dell’Egitto, poi con diverse intensità di tutti gli stati della regione fino allo Yemen e passando per la Palestina.

In Tunisia, un’inedita alleanza tra movimenti della società civile e formazioni religiose (e tra sindacato e Confindustria locale) portò a un relativo successo. Lo stesso accadde in Egitto e sarebbe potuto accadere in Siria se l’intervento dell’aviazione russa non avesse supportato la violenta repressione del regime.

Il movimento pacifista e la società civile italiana faticarono a comprendere appieno la portata di un processo che prefigurava una alternativa all’islamismo violento e alla tendenza alla guerra nel bacino mediterraneo. Tuttavia, un tentativo e la possibilità c’erano state. 

Nel 2005, al Forum Sociale Mediterraneo di Barcellona, 4.000 attivisti europei e maghrebini si erano incontrati per discutere la costruzione di uno spazio Mediterraneo di convergenza. 

Nel 2006, a Roma, nel forum “MedLink”, 100 associazioni italiane e mediterranee affrontarono gli stessi temi e numerose ONG lavoravano da anni nei paesi della sponda sud del Mediterraneo. 

La società civile globale investì molto a sostegno del processo convocando, nel 2013 e nel 2015, il Forum Sociale Mondiale a Tunisi in appoggio esplicito alla rivoluzione che doveva fronteggiare la resistenza del vecchio regime e le sfide del fondamentalismo.  L’edizione 2015 del Forum si aprì con lo slogan “non cediamo al terrore”.

Nel frattempo, nel 2014, un’altra sfida alla pace era sorta in Iraq e Siria, dove Daesh aveva instaurato uno stato totalitario in un territorio ampio come il Portogallo, alimentando una nuova ondata di azioni terroristiche in Europa. 

Tuttavia, da questo contesto non emerse una vera alleanza, né si riuscì a alimentare quel movimento di sostegno di cui le rivolte e i nascenti regimi democratici avrebbero avuto disperatamente bisogno quando vennero abbandonate dagli Stati occidentali. 

Le rivolte guardavano all’Europa ma l’Europa voltò loro le spalle quando non modificò i trattati commerciali iniqui che bloccano lo sviluppo economico.

Ci furono appelli e manifestazioni davanti alle ambasciate, prima tunisina, poi egiziana, turca, ecc., ma la partecipazione fu limitata. Il primo sit-in di fronte all’ambasciata siriana vide la presenza di sole tre persone. La Rete per il Disarmo, Missione Oggi, ed altri lanciarono  numerosi appelli e iniziative contro la fornitura di armi italiane.

Quando su pressione di Napolitano l’Italia si accodò a Francia e gli Usa nei bombardamenti in Libia, ci furono appelli e manifestazioni, ma solo una parte del movimento per la pace partecipò attivamente. 

Poi di fronte all’intervento della aviazione russa nella repressione della rivoluzione siriana e il finanziamento Usa delle bande jihadiste da, il movimento italiano rimase senza parole e diviso nel giudizio. La più grande manifestazione organizzata a sostegno della rivolta siriana vide una significativa partecipazione di immigrati, sia religiosi che laici, ma una presenza italiana decisamente scarsa. 

Al colpo di stato che in Egitto metteva una pietra sopra la rivoluzione di piazza Tahir quasi non ci fu reazione. Salvo poi attivarsi all’indomani dell’assassinio di Giulio Regeni.

L’opinione pubblica e la stampa, dopo il breve entusiasmo per le rivolte giovanili le avevano archiviate e il pacifismo non riuscì a mantenerla nell’agenda.

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Congelare gli aiuti militari ad Algeria Egitto e Tunisia | Rete Italiana per il Disarmo, Tavola della Pace | Testo dell appello | 30-11--0001 | Parole chiave: Disarmo, Intervento umanitario, Libia, Siria, Egitto, Algeria, Tunisia
Congelare gli aiuti umanitari ad Algeria Egitto e Tunisia | Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della Pace | Appello, a fronte del susseguirsi di situazioni di tensione, rivolto al ministro degli Esteri Frattini | 02-02-2011 | Parole chiave: Antimilitarismo, Primavere arabe, Spese militari
Appello Libia | Alex Zanotelli | Tra le altre richieste: accoglienza per tutti quelli che fuggono da questa guerra, pressione sul nostro governo affinché sospenda il trattato di amicizia italo-libica | 24-02-2011 | Parole chiave: Libia
Libia da verde a rossa con il sangue dei suoi figli massacrati | Alex Zanotelli | Testo dell'appello | 24-02-2011 | Parole chiave: Libia, alex zanotelli
Le armi italiane potrebbero fare strage in Libia | Rete Italiana per il Disarmo e Tavola della Pace | Rete Disarmo e Tavola della Pace chiedono il blocco immediato della vendita di armi e ogni altra forma di collaborazione militare con la Libia | 25-02-2011 | Parole chiave: Siria, Spese militari, antimilitarismo
Tempo di guerra | Rosa Siciliano | Il pacifismo e l’intervento armato nelle aree di guerra. Raccolta di voci, tra cui: Mao Valpiana, Lisa Clark e Francesco Martone | 03-03-2011 | Parole chiave: Libia, Primavere arabe
La prima fondamentale direttrice d'azione del Movimento Nonviolento e l'opposizione integrale alla guerra | Movimento nonviolento | Sul perché il Movimento nonviolento ha condannato l'intervento, non ha firmato appelli, cercando di capire e lavorando per fare della Marcia Perugia-Assisi un'occasione di crescita nonviolenta per tutto il movimento pacifista | 21-03-2011 | Parole chiave: Perugia-Assisi, Primavere arabe
Guerra giusta in Libia | Jesus Colina | Rappresentanti cattolici si uniscono per far tacere le armi. Articolo su Mosaico di pace | 28-03-2011 | Parole chiave: Libia, Primavere arabe
L'Italia ripudia la guerra. Anche quella in Libia | Monsignor Bertazzi | Eco all’appello del Consiglio Nazionale di Pax Christi per sollecitare tutti a «ripudiare la guerra» | 17-05-2011 | Parole chiave: Libia, Primavere arabe
Per una pace giusta in Siria | Marie Dennis | Resoconto di un’importante consultazione ecumenica e di incontro di donne siriane. Traduzione di Cristiana Calabrese | 07-07-2012 | Parole chiave: Donne, Siria
Siamo il 99% fermiamo la guerra in Siria | Assemblea sulla Siria al Social Forum Europeo di Firenze | Appello dall'Assemblea sulla Siria tenutasi al Forum Sociale Europeo 2012 : "Il conflitto siriano e le sue sfide ai movimenti per la pace: promuovere il cessate il fuoco e una pace giusta; sostenere la riconciliazione". | 12-12-2012 | Parole chiave: Iraq, Manifestazione, Siria, Social Forum Europeo Firenze
Ci trascinano in guerra | Rete No War | Comunicato della Rete No War | 12-12-2012 | Parole chiave: Primavere arabe, Siria
Marcia di apertura dal Social Forum di Tunisi | Redattore Sociale | Racconto da Tunisi, marcia inaugurale del world social forum | 28-03-2013 | Parole chiave: Forum Sociale Tunisi
A tunisi per la dignita | Tonio dell Olio | Articolo su Mosaico di Pace sul Social Forum di Tunisi | 28-03-2013 | Parole chiave: Forum Sociale Tunisi, Social Forum
Riprendere il cammino della dignità | Alex Zanotelli | Articolo pubblicato su Giovani e Missione per l'apertura del Social Forum di Tunisi del 2013 | 30-03-2013 | Parole chiave: Forum Sociale Mondiale, Forum Sociale Tunisi
Dichiarazione Iniziativa Donne | Iniziativa Donne | Dichiarazione all’Assemblea dei movimenti sociali del FSM di Tunisi | 30-03-2013 | Parole chiave: Forum Sociale Mondiale, Forum Sociale Tunisi
Social Forum di Tunisi: un bilancio positivo | Vittorio Agnoletto | Articolo di Vittorio Agnoletto di ritorno dal Forum Sociale Mondiale di Tunisi pubblicato su il Manifesto | 02-04-2013 | Parole chiave: Forum Sociale Mondiale, Forum Sociale Tunisi
La quarta chance Note sulla transizione tunisina | Annamaria Rivera | Da “Inchiesta” 180, aprile giugno 2013 la prima parte del Dossier curato da Alessandra Mecozzi sul Forum sociale mondiale di Tunisi 2013 | 13-06-2013 | Parole chiave: Forum Sociale Mondiale, Forum Sociale Tunisi, Primavere arabe
Si annuncia una primavera pacifista...finalmente | Patrick Boylan | Cronaca dall'assemblea cittadina a Roma lancia iniziative contro il bombardamento della Siria | 07-09-2013 | Parole chiave: Primavere arabe, Siria
Ci sono ancora speranze in Ucraina | Patrick Boylan | Editoriale su Peacelink | 29-08-2014 | Parole chiave: Ucraina, Donbass
No ad una seconda guerra in Libia | Alex Zanotelli e Angelo Del Boca | Appello per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e per il movimento per la pace | 08-02-2015 | Parole chiave: Libia
Previste oltre 50 mila persone dal 24 al 28 marzo nel Campus Universitario di al Manar a Tunisi per il Forum Sociale Mondiale del 2015 | Martina Pignatti | Articolo nell'apertura del Forum Mondiale di Tunisi | 23-03-2015 | Parole chiave: Forum Sociale Mondiale, Primavere arabe, Forum Sociale Tunisi
Lista Comitato No Nato No alla guerra in Libia | Comitato No Nato | Appello per dire al governo Renzi: L’Italia si dissoci dai bombardamenti, NO all’uso delle basi italiane e dello spazio aereo italiano. | 06-08-2016 | Parole chiave: Antimilitarismo, Libia, Nato
Ucraina lavoriamo per avvicinare i popoli | Olivier Turquet | Intervista, pubblicata da Pressenza, a Marco Colombo di Olivier Turquet | 10-07-2017 | Parole chiave: Ucraina

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