La ripresa delle guerre coloniali, come quelle in Algeria e Vietnam, vede le potenze coloniali impegnate in conflitti brutali. Gandhi e il movimento indipendentista indiano dimostrano che è possibile liberarsi dalla colonizzazione senza violenza. Il pensiero gandhiano, influenzato da Tolstoj e Thoreau, ispira leader come Martin Luther King e Aldo Capitini.
Capitini, che aveva partecipato ai Partigiani della Pace, promuove nel 1961 la prima marcia per la pace da Perugia ad Assisi e fonda il Movimento Nonviolento. La marcia vede la partecipazione di numerose personalità della sinistra e del mondo cattolico italiano.
La ripresa delle guerre coloniali, come quelle in Algeria e Vietnam, vede le potenze
coloniali impegnate in conflitti brutali. Gandhi e il movimento indipendentista
indiano dimostrano che è possibile liberarsi dalla colonizzazione senza violenza. Il
pensiero gandhiano, influenzato da Tolstoj, ispira leader nonviolenti come Martin Luther King e, in Italia, Danilo Dolci e Aldo Capitini.
Capitini, promuove nel 1961 la prima marcia per la pace da Perugia ad Assisi e fonda il Movimento Nonviolento. La marcia vede la partecipazione di numerose personalità della sinistra e del mondo cattolico italiano.
La disobbedienza civile era già stata teorizzata negli Stati Uniti nel ‘800 da Henry David Thoreau che nel 1849 aveva scritto “Sotto un governo che imprigiona ingiustamente, il posto giusto per un uomo giusto è in prigione”. Thoreau era stato imprigionato per essersi rifiutato di pagare le tasse come protesta contro lo schiavismo e la guerra. Il romanziere russo Lev Tolstoj, che conosceva le opere di Thoreau, qualche decennio dopo sviluppò insieme alla critica della guerra sostenendo la non-collaborazione e un antimilitarismo radicale, fino alla diserzione.
Ma fu il Mahatma Gandhi che, partendo da queste acquisizioni promosse la “satyagraha” la forma di resistenza non violenta, prima nel movimento per i diritti delle persone di origine indiana in Sud Africa e poi fondando su questa il grande movimento anticoloniale che ebbe la meglio sulla superpotenza dell’epoca: la Gran Bretagna. Già negli anni ’20 Gandhi lanciò in India il movimento di non cooperazione e boicottaggio delle istituzioni coloniali che culminò nella grandiosa marcia del sale del 1930, con la quale, con migliaia di seguaci, dopo aver precorso 3000 chilometri, arrivò al mare violando simbolicamente il monopolio britannico della produzione di sale .
Nel 1942, a guerra mondiale in corso, Gandhi lanciò il movimento “Quit India” (lasciate l’India), che invitava i britannici a lasciare il paese. La campagna vide una vasta partecipazione popolare, con non collaborazione e boicottaggio dei prodotti britannici, scioperi generali, dimostrazioni di massa, e manifestazioni che furono soggette a repressione brutale, fu sciolto il Congresso e arrestati i leader, tra cui Gandhi. Nel 1947 La Gran Bretagna fu costretta però a lasciare il paese.
Non tutte le lotte anticoloniali di liberazione del dopoguerra seguirono o poterono seguire l’esempio gandhiano. Alcune furono particolarmente cruente, come quelle per la liberazione dell’Algeria o del Vietnam, ma il pensiero gandhiano ispirerà nel dopoguerra grandi leader popolari come Martin Luther King negli Stati Uniti. Il suo pensiero è stato recepito anche del movimento nonviolento contro l’occupazione israeliana della BDS palestinese.
Il reverendo Martin Luther King negli anni ’60 guida un movimento di protesta e di
promozione dei diritti civili che mette sotto pressione il suprematismo bianco e il razzismo che caratterizza la società statunitense.
In Italia il pensiero della resistenza nonviolenta Gandhiano è recepito da persone
come Danilo Dolci che applicò la nonviolenza alla lotta contro la povertà e le
discriminazioni come Luther King e Aldo Capitini.
Questo promosse nel 1961 la prima marcia per la pace da Perugia ad Assisi cui presero parte migliaia di persone e numerose personalità del mondo cattolico e laico
come Norberto Bobbio, Giorgio La Pira, Ernesto Balducci, Lidia Menapace, Lucio Lombardo Radice, Pietro Ingrao e lo stesso Danilo Dolci. Capitini fondò l’anno successivo il Movimento Nonviolento, tutt’ora esistente.
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LE ORIGINI
Documenti |
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Quit India | Gandhi | Discorso che diede inizio al movimento Quit India | 08-08-1942 | Parole chiave: nonviolenza, Gandhi |
In cammino per la pace | Aldo Capitini | Brano tratto da "In Cammino per la pace" in cui Aldo Capitini racconta la prima Marcia per la pace Perugia-Assisi | 24-09-1961 | Parole chiave: Aldo Capitini, Perugia-Assisi, nonviolenza |
I Have a Dream | M.L.King | Testo integrale in italiano dello storico discorso di M.L.King del 28 agosto 1963 | 28-08-1963 | Parole chiave: nonviolenza, anticolonialismo |
Pensieri, parole e azioni della nonviolenza attiva. Aldo Capitini e Danilo Dolci | aavv | Numero monografico di Azione nonviolenta dedicato a Danilo Dolci e Aldo Capitini | 01-12-1999 | Parole chiave: Aldo Capitini, nonviolenza, Danilo Dolci |
Foto
Video
Discorso di Gandhi
Discorso del Mahatma Gandhi
La Marcia del sale
Il Mahatma Gandhi e i suoi associati - Sarojini Naidu e altri - durante il satyagraha del sale (marcia del sale) Courtesy: Gandhi Films Foundation / GandhiServe
Marcia per la pace Perugia-Assisi nei filmati Rai dal 1961 ad oggi
Podcast
Comizio a conclusione della marcia della pace
Registrazione audio del "Comizio a conclusione della marcia della pace", registrato a Bologna venerdì 25 maggio 1962 alle 00:00. L'evento è stato organizzato da Comitato promotore della Consulta della pace dell'Emilia-Romagna e Consulta della pace di Bologna e Consulta Italiana per la Pace.
Seminario internazionale di discussioni sulle tecniche della nonviolenza
Audio dal convegno, con interventi di, tra gli altri: Danilo Dolci, Aldo Capitini ed Edmondo Marcucci