Sindacalista della FIOM. Attivista impegnata nel campo del femminismo e dei diritti umani, fa parte del Coordinamento Europeo per la Palestina (ECCP) e della Casa delle Donne di Roma. E’ fondatrice e presidente dell’associazione “Cultura è Libertà, una campagna per la Palestina”.
Considero un privilegio aver potuto lavorare nella Federazione Impiegati Operai metallurgici, la FIOM, per ben 41 anni, la gran parte della mia vita adulta. So di aver imparato molto, spero di aver dato qualcosa.
In questa esperienza lunga quasi una vita si sono intrecciati il mio amore per il lavoro e la lotta per i suoi diritti, la mia scoperta del femminismo, la mia passione per il viaggio e la scoperta di altri mondi e culture, l’ambizione di essere cittadina del mondo.
All’origine del mio incontro con il sindacato (prima sui libri, per la tesi di laurea, poi nella pratica lavorativa) è stata la convinzione che si può dare un senso alla propria vita se ci si batte per la giustizia. Individualmente e collettivamente. Lo dice l’etimologia della parola sindacato: dal greco syn con e dikè giustizia, come amava ripetere uno dei segretari generali, Claudio Sabattini.
Da questo intrico di “passioni” sono nate esperienze e pratiche collettive per me indimenticabili, nei 15 anni trascorsi a Torino, a Roma come responsabile sindacale, e poi delle relazioni internazionali.
E’ stato possibile perché nella Fiom ho trovato un’organizzazione radicata socialmente, aperta, combattiva, attenta ai movimenti nella società e alle novità che da essi scaturiscono.
Ho abbracciato il pacifismo dopo anni di femminismo. Ad esso infatti sono arrivata attraverso il rapporto con le donne palestinesi e israeliane, nel corso del processo che ci ha portate al campo di pace in Palestina/Israele e dopo, insieme a migliaia di altr*, a Time for Peace, la catena umana internazionale che circondò la città vecchia di Gerusalemme (1988-89-90).
Il senso della necessità di impegnarmi con chi lotta per la giustizia che mi aveva portato a chiedere ed ottenere di entrare nella Fiom alla fine del 1970 si trasmetteva dalle fabbriche alla Palestina in lotta. Non si trattava più solo di conflitto sociale, ma di quello per la giustizia e i diritti di un popolo sotto una dura occupazione coloniale, militare ed economica.
Anche se l’attività internazionale non era ovviamente primaria nelle politiche della Fiom, ne era un aspetto vibrante, la solidarietà internazionale inscritta nel suo DNA.
La portammo in città e villaggi della Palestina, da Gerusalemme a Gaza, con numerose delegazioni sindacali di delegat* e dirigenti sindacali, incluso il segretario generale. Dal 2001 siamo stati parte di una rete molto ampia di associazioni e enti locali, Action for Peace, che inviava a rotazione delegazioni e missioni civili. Con Fim e Uilm realizzammo insieme al sindacato di Gaza un centro per la formazione di ragazze. Partecipammo al Forum sociale mondiale a Ramallah, in Palestina nel 2002.
Solidarietà internazionale e lotta contro la guerra è stato il filo rosso che ha attraversato quegli anni, tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo. Emerse con chiarezza al tempo delle guerre balcaniche, fratricide, favorite da Stati potenti, e al tempo della vergognosa guerra “umanitaria” della Nato (inclusa l’Italia del Governo D’Alema) contro la Serbia. La Fiom avversò la politica della “contingente necessità” proclamata da Cgil Cisl Uil. E poi la guerra con l’occupazione dell’Iraq da parte USA. Nel disastro sociale politico che ne conseguì cercammo di stabilire e mantenere rapporti con il coraggioso sindacato “del petrolio”, che incontrammo già nel 2003, con una delegazione di varie associazioni, tra cui quella che da anni aveva lottato contro l’embargo, Un ponte per
La fine degli anni ’90 fu anche segnata della solidarietà con la lotta del popolo curdo, che si manifestò concretamente in occasione dell’arrivo di Ocalan a Roma (1999) insieme a migliaia di curdi, per sostenerne la richiesta di asilo politico, purtroppo vergognosamente non accolta. Il leader curdo fu quindi costretto alla partenza e poi venne arrestato in Kenia. Tuttora è in carcere isolato a Imrali. Una solidarietà che si espresse anche con delegazioni in loco e nella partecipazione alle tante manifestazioni di ogni anno per la sua liberazione. Per e con i e le curde ci fu la nostra partecipazione anche al Forum sociale che si tenne nel 2005 a Diyarbakir, nel Kurdistan turco.
Erano gli anni dei Forum sociali, a partire dal 2001, prima con Porto Alegre 1, poi con il drammatico Genoa Social Forum, che avevano l’ambizione di piantare i semi delle alternative, in Europa e nel mondo. C’erano i temi cari alla Fiom, della lotta alle multinazionali e per un commercio internazionale equo, affrontati già a partire dal 1998 con l’opposione al MAI (accordo multilaterale sugli investimenti) e la grande manifestazione contro il sistema dell’OMC, contestato a Seattle. Di fronte a politiche liberiste sempre più aggressive, ad una vera e propria dittatura del mercato che imponeva la cancellazione dei diritti, si cercava di costruire una globalizzazione dei diritti, di coniugare industrializzazione con società sostenibili, temi centrali nelle discussioni strategiche nazionale e internazionale, nella Federazione Internazionale dei Sindacati metalmeccanici (la FISM), sul ruolo dei sindacati, sulle alleanze con i movimenti, sui fallimenti della globalizzazione, con i suoi altissimi costi umani e sociali, al Nord come al Sud del mondo.
Anche il femminismo sindacale diffuso degli anni 70/80 trovò dall’inizio del 2000 una nuova sponda internazionale nella Marcia Mondiale delle Donne, parte dei movimenti che alimentarono e costruirono i Forum Sociali Mondiali.
Era centrale il tema della lotta alla guerra, della sua sempre maggiore diffusione nel mondo e del complesso militare-industriale che tuttora la alimenta. Le parole conclusive di quella presentazione del 2008, risuonano infatti molto attuali:
“Le spese militari, la produzione e il commercio di armi continuano ad aumentare: non è un passo verso società sostenibili. Il riarmo è una tendenza mondiale, dagli Stati Uniti all’Iran, alla Russia, alla Cina, al Venezuela e all’Europa, che punta a un proprio sistema di difesa. Senza una inversione di tendenza c’è il rischio di un nuovo fragile «equilibrio del terrore», multipolare: a questo multilateralismo, non possiamo che opporci, lavorando per politiche disarmate.”
Sono passati 16 anni, ma la necessità di politiche disarmate è sempre più urgente.
Dialogo, negoziati, speranze tradite | aavv | Cronologia del processo di pace Palestina-Israele fra la prima e la seconda intifada (1987-2000) | 01-01-1987 | Parole chiave: Palestina
Qualche riflessione | Alessandra Mecozzi | Brano di Alessandra Mecozzi tratto da "Donne a Gerusalemme. Incontri tra italiane, Palestinesi; Israeliane" edito da Rosenberg&Sellier | 25-08-1988 | Parole chiave: Donne, Palestina
Convegno incontri e schieramenti | Raffaella Lamberti | Brano tratto da "Donne a Gerusalemme. Incontri tra italiane, palestinesi e israeliane" (Rosenberg & Sellier). Il racconto di "Visitare luoghi difficili" | 26-08-1988 | Parole chiave: Palestina, donne
1988. Gerusalemme. Non ci basta dire basta | Chiara Ingrao | Brano di Chiara Ingrao tratto dal libro "Salaam Shalom – Diario da Gerusalemme, Baghdad e altri conflitti" | 30-08-1988 | Parole chiave: Palestina
I perché della campagna di Salaam | La segreteria di Salaam e Renzo Maffei | Numero speciale di Arci notizie, ricchissimo di contenuti tra cui il disegno L'Assediata. Ringraziamo Arci Valdera e Arci Ragazzi Valdera per averci messo a disposizione il materiale documentale dei primi anni di Salaam. | 15-05-1989 | Parole chiave: Palestina
Salaam Ragazzi dell'Olivo | Renzo Maffei | Reportage con foto di Donatella Salcioli. Ringraziamo Arci Valdera e Arci Ragazzi Valdera per averci messo a disposizione il materiale documentale dei primi anni di Salaam. | 16-05-1989 | Parole chiave: Palestina
Diritto alla obiezione di coscienza alla produzione bellica | Elio Pagani | Lettera di Elio Pagani a Famiglia Cristiana per aprire un dibattito per favorire l'affermazione del diritto alla obiezione di coscienza alla produzione bellica e del conseguente diritto ad un lavoro "socialmente utile" ed "eticamente corretto" | 27-10-1989 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Riconversione
Il movimento per la pace in Israele | aavv | Da Peace now alle Donne in nero, ma anche il Centro internazionale per la pace in Medio Oriente, Palestinesi e Israeliani per la nonviolenza, la Lega per i diritti umani e civili e tantissime realtà che hanno aderito e sostenuto Time for Peace | 13-11-1989 | Parole chiave: Gerusalemme, Palestina, Time for Peace
2500 ragazzi presi in affidamento: un buon segno | aavv | Terzo bollettino informativo di Salaam Ragazzi dell'olivo con un editoriale di Renzo Maffei. Ringraziamo Arci Valdera e Arci Ragazzi Valdera per averci messo a disposizione il materiale documentale dei primi anni di Salaam. | 04-12-1989 | Parole chiave: Palestina
Carovana europea di pace in Jugoslavia | Alex Langer | Rapporto al Parlamento Europeo sulla Carovana della Pace promossa dalla “Helsinki Citizens’ Assembly” (con segretariato a Praga) ed organizzata dall’ “Associazione per la pace” e dall’ARCI | 01-10-1991 | Parole chiave: Balcani
Donne in nero di Belgrado e Pacevo | Donne in nero | Testo dell'appello delle Donne in nero di Belgrado per fermare la mobilitazione illegale e anticostituzionale della leva dei riservisti in Serbia | 30-10-1991 | Parole chiave: Balcani, Donne in nero, Serbia
Tuzla Amica | Tuzla Amica | La storia di Tuzla Amica, un'organizzazione non governativa e senza scopo di lucro, che ha iniziato la sua attività nel 1992, è stata ufficialmente registrata nel 1996 nell'area del Cantone di Tuzla e dal 2004 è registrata presso il Ministero della Giustizia della Bosnia ed Erzegovina | 04-04-1992 | Parole chiave: Balcani, Donne
Dentro il conflitto | Agostino Zanotti | Venti anni fa, con l'inizio della fine della Jugoslavia, nasce in Italia uno straordinario movimento di solidarietà fatto di convogli umanitari, ospitalità ai profughi e relazioni che continuano ancora oggi. La testimonianza di uno dei protagonisti di quella stagione, segnata dalla strage dei volontari italiani a Gornj Vakuf il 29 maggio 1993 | 30-05-1993 | Parole chiave: Balcani, Intervento umanitario
Disarmiamo l inverno | Ics | Raccolta straordinaria di aiuti per la Bosnia-Erzegovina promossa dal Consorzio Italiano di Solidarietà | 20-12-1993 | Parole chiave: Balcani, Sarajevo
Qualcuno dopo questo massacro | Gianni D Elia | Recensione al libro "Qualcuno dovrà dopo tutto. Racconti e poesie dalla guerra". Edito da Lunaria in collaborazione con Associazione per la pace. International Peace Center di Sarajevo e Pen Club. Con poesie di, tra gli altri, Gianni D'Elia eTommaso di Francesco | 20-02-1995 | Parole chiave: Balcani, Sarajevo
Carta di Diyarbakir | aavv | Piattaforma sottoscritta da 224 sindaci e rappresentanti della societa civile provenienti da diciannove province turche a popolazione kurda | 23-09-1999 | Parole chiave: Kurdistan
E ora mettiamolo al bando | Giulio Marcon | Articolo su il manifesto. Sotto il ponte che collega Belgrado a Pancevo vivono in duemila e duecento. Sono rom profughi dal Kosovo, scacciati dalle bombe Nato e dall'Uck. Per loro morire di uranio impoverito può essere addirittura un lusso | 21-01-2001 | Parole chiave: Uranio, Balcani
Capodanno a Gerusalemme | Giulio Marcon | Articolo pubblicato su "il manifesto". Cosa è successo dopo l'assemblea del 17 dicembre? "Osservatori civili" dal 27 dicembre al 3 gennaio in Palestina | 20-12-2001 | Parole chiave: Action for Peace, Palestina
In memoria di Rachel Corrie | Rachel Corrie | Estratti da un'e-mail di Rachel del 7 febbraio 2003 concessa dalla sua famiglia | 07-02-2003 | Parole chiave: Palestina
Proposta di lavoro per Action for Peace | Action for Peace | Un “luogo politico” capace di collegare, mettere in rete e coordinare elaborazioni e analisi anche diverse ma derivanti da una base condivisa solida, in grado di proporre ai partiti, ai movimenti e alla gente, sempre più confusa e rassegnata, una chiave di lettura della situazione palestinese | 21-03-2005 | Parole chiave: Accordi tra Stati, Palestina
La pace al primo posto | Comitato 18 marzo | Manifestazione nazionale da piazza Esedra a Piazza Navona nella giornata internazionale contro la guerra e le occupazioni | 18-03-2006 | Parole chiave: Afghanistan, Manifestazione, Palestina
Dodici ragazzi | Sergio Bassoli | Articolo dopo la morte di Angelo Frammartino, volontario in una missione di pace a Gerusalemme, presso "La torre del Fenicottero", per aiutare i bambini vittime del conflitto israelo-palestinese. | 12-08-2006 | Parole chiave: Aiuti umanitari, Palestina, Gerusalemme, Volontariato
Un piano per la pace e la giustizia in Medio Oriente | Action for Peace | Appello dell’Assemblea nazionale di Action for peace per l'organizzazione di una Manifestazione nazionale per la costruzione di un piano per la pace in Medio-Oriente | 10-09-2006 | Parole chiave: Libano, Palestina
Gaza. Fermate l'assedio fermate la guerra | Coalizione donne per la pace | Appello di unione alla campagna internazionale per mettere fine all’assedio di Gaza e per richiedere che Israele riprenda i negoziati con i legittimi rappresentanti del popolo palestinese. | 03-11-2006 | Parole chiave: Palestina
Attestato di partecipazione del Teatro Agricantus in rappresentanza del Comune di Palermo a "Italia per Betlemme 2000"
Italia per Betlemme 2000
Programma giornaliero della settimana "Italia per Betlemme 2000"
Rachel Corrie
Rachel Corrie, giovane attivista statunitense, è stata assassinata il 16 marzo 2003, schiacciata da una ruspa israeliana. Rachel tentava di evitare che la ruspa demolisse l'abitazione di un medico palestinese nella Striscia di Gaza.
Mir Sada - Ancona (1/11)
Sono oltre duemila i pacifisti italiani e provenienti da paesi europei ed extraeuropei, che aderiscono a Mir Sada. I primi 1200 pacifisti si ritrovano il 1° agosto in un grande hangar nei pressi del porto di Ancona. In attesa dell'imbarco per Spalato, avvengono incontri tra i cosiddetti "gruppi di affinità" e riunioni in assemblea plenaria. Altri gruppi arriveranno nei tre giorni successivi direttamente al campo base di Spalato. Foto di Mario Boccia 1/11
Mir Sada - Ricordi (2/11)
Otto di sera, il traghetto è pronto a partire. Sulla battagliola viene appeso uno striscione in ricordo di attivisti del movimento pacifista, morti nella primavera di quell'anno. Il 20 aprile muore per malattia Don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e ideatore della marcia del 500 del dicembre 1992. Il 29 maggio vengono uccisi, in un agguato in Bosnia Erzegovina, tre volontari bresciani: Sergio Lana, Guido Puletti, Fabio Moreni. Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Partenza (3/11)
Mentre la nave salpa, i monaci buddisti che partecipano all'iniziativa battono sui loro strumenti a percussione il tam-tam. Per salutare coloro che sono rimasti sul molo e per portare buon auspicio al viaggio. Un ritmico suono che accompagna la nave fino in mare aperto e che ricomincia la mattina successiva, in vista del porto di Spalato. Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Bizzotto (4/11)
I due portavoce delle organizzazioni promotrici, ascoltano i partecipanti al dibattito. Sono, in primo piano nella foto, Don Albino Bizzotto, presidente dei "Beati Costruttori di Pace" con sede a Padova e Alain Michelle, presidente dell'associazione umanitaria francesce "Equilibre" (sulla sinistra e dietro a Don Albino Bizzotto) responsabile della logistica e dell'assistenza medica durante Mir Sada. Foto di Mario Boccia
Mir Sada Locatelli (5/11)
L'accampamento di Spalato è costellato di cartelloni informativi appesi agli alberi, tradotti in diverse lingue. Il ragazzo con i capelli lunghi neri, raccolti in una coda, è Gabriele Moreno Locatelli. Moreno è uno dei volontari dei Beati Costruttori di Pace che resterà a Sarajevo nei mesi successivi. Verrà ucciso da un cecchino il 3 ottobre 1993 sul ponte Vrbanja, durante un'iniziativa organizzata dagli stessi Beati. Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Sorriso (6/11)
L'attesa nei pressi di Prozor vede una grande solidarietà tra i partecipanti, appartenenti a realtà della società civile e del movimento pacifista, molto diverse tra loro. A sinistra nella foto Raffaella Bolini, di Arci e rappresentante del neonato "ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà", oggi responsabile di Arci internazionale. Accanto, Carmen Bertolazzi, presidente di "Arcisolidarietà Ora d'Aria". Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Riparo (7/11)
Il padre francescano Alain Richard è francese ma per partecipare a Mir Sada è partito dagli USA dove abita. E' uno dei più importanti portavoce del movimento per la pace mondiale. Negli anni duemila torna a vivere in Francia e lancia un nuovo modo di manifestare pacificamente: i "cercle de silence" che prevedono la raccolta, ogni mese in giorno e ora stabilita, di manifestanti in cerchio e in silenzio in una piazza pubblica. Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Appello (8/11)
Il 7 agosto, durante un contatto radio con l'Unità di crisi della Farnesina, i pacifisti rimasti a Ramsko vengono informati del peggioramento della situazione. Proseguire per Sarajevo significa rischiare la prigionia o il martirio. In assemblea generale viene deciso di non proseguire verso la capitale bosniaca, ma di scrivere un appello da consegnare alla vicina base delle forze di pace Onu (Unprofor). Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Mostar (9/11)
Dal lago di Ramsko un gruppo di 58 decide di proseguire verso Sarajevo, tutti gli altri tornano a Spalato. Da lì, riunitisi con i pacifisti rimasti alla base spalatina, si avviano contrattazioni con le parti croata e musulmana per permettere a Mir Sada l'ingresso a Mostar. Una città divisa in due, est e ovest, dal conflitto. L'intento dei pacifisti è spingerli a una tregua e portare ad entrambe le parti gli aiuti umanitari trasportati dall'Italia. Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Discorso (10/11)
Mentre i pacifisti sono nella piazza della cattedrale, non viene rispettato nemmeno il cessate il fuoco. Durante il discorso tenuto sulle gradinate, l'artiglieria croato-bosniaca continua a bombardare verso est la parte musulmana. Nella foto, Dino Frisullo con il microfono in mano. Alla sua destra Tom Benetollo, allora presidente di ArciNova e poi presidente Arci dal 1995 fino alla sua morte precoce nel 2004. Foto di Mario Boccia
Mir Sada - Comunicazione (11/11)
Ancona, foto di gruppo davanti al furgone che ha funzionato da ufficio stampa e da stazione radio durante tutta l'iniziativa Mir Sada. Nella fila di persone in piedi, secondo da sinistra in giacca e con gli occhiali c'è Giorgio Bonelli, che ha ricoperto il ruolo di responsabile dell'ufficio stampa. Davanti, secondo da sinistra, c'è invece il giornalista fotoreporter Mario Boccia (autore delle foto di questa galleria). Foto di Mario Boccia
20 marzo 2004 - Morgantini Ingrao (3/8)
Corteo del 20 marzo 2004 a Roma. Pietro Ingrao e Luisa Morgantini sfilano sotto una bandiera della pace. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Arrivo al Circo Massimo (6/8)
Corteo del 20 marzo 2004 a Roma. Arrivo al circo Massimo. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Bandiere (2/8)
Corteo del 20 marzo 2004 a Roma. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Stazione Termini (1/8)
Corteo del 20 marzo 2004. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Statua (4/8)
Corteo del 20 marzo 2004. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Corteo (7/8)
Corteo del 20 marzo 2004. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Iraq (5/8)
Corteo del 20 marzo 2004. Foto di Stefrox
20 marzo 2004 - Catene (8/8)
Corteo del 20 marzo 2004. Foto di Stefrox
Action for Peace
Tra il 27 dicembre 2001 e il 3 gennaio 2002 una cinquantina di pacifisti si recarono in Palestina -Israele aderendo a una mobilitazione di Action for Peace
Marcia dei 500 (1/5)
Monsignor Tonino Bello lancia nell'estate del 1992 l'appello perché si dia un concreto contributo alla pace e alla giustizia in Bosnia con un'iniziativa nonviolenta. L'organizzazione viene assunta dai "Beati costruttori di Pace". Dopo mesi di preparativi 500 pacifisti decidono di partire da Ancona il 7 dicembre del '92. Obiettivo: arrivare a Sarajevo, sotto assedio da nove mesi, il 10 dicembre in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani. Foto di Mario Boccia
Marcia dei 500 (2/5)
I pacifisti arrivano a Kiseljak la sera del 9 dicembre e vengono ospitati per la notte in una scuola media, accolti dal sindaco e dal rappresentante della Croce rossa. La mattina successiva i 500 si riuniscono in assemblea, per condividere le informazioni secondo cui gli scontri e i bombardamenti sono aumentati di intensità. Intanto i responsabili dell'organizzazione della marcia in loco hanno già fatto avanti e indietro dai vari posti di blocco fra Kiseljak e Sarajevo, per concordare con i comandanti locali l'assenso al transito. Foto di Mario Boccia
Marcia dei 500 (3/5)
Assorto, Monsignor Tonino Bello, vescovo di Molfetta, ascolta gli interventi durante l'assemblea di Kiseljak. E' ispiratore e guida della Marcia dei 500, che decide di accompagnare nonostante già molto malato. Morirà pochi mesi dopo, il 20 aprile 1993. Foto di Mario Boccia
Marcia dei 500 (4/5)
Il gruppo "sanità" della Marcia dei 500 formato da 18 medici e 18 infermieri, viaggia distribuito nei diversi pullman e nelle due ambulanze donate dalla Regione Veneto con lo scopo di lasciarle in dotazione a due ospedali nell'area di Sarajevo. Nella foto, Marisa Siccardi prima della partenza da Kiseljak. Allora direttrice didattica della scuola per infermieri professionali di Sarzana, parteciperà poi a moltissimi interventi sanitari nell'area dell'ex-Jugoslavia. Foto di Mario Boccia
Marcia dei 500 (5/5)
La mattina del 12 dicembre avviene il vero ingresso in città. La carovana si muove a piedi dalla scuola in cui ha dormito, nei pressi del palazzo che oggi è sede della municipalità "Sarajevo centro", lungo le strade che si snodano verso l'inizio di Baščaršija. Foto di Mario Boccia
Operazione Colomba: primo viaggio Zara Croazia.
Nel giugno del 92 Antonio e Kappa partono alla volta della Ex Jugoslavia martoriata dalla guerra....nasce Operazione Colomba! Tanto è il tempo che è trascorso da quel primo viaggio nei Balcani con la mitica 127 bianca (partenza da Rimini e ritorno a Rimini, con sole 36 ore a disposizione...), all'indomani dello scoppio di un conflitto che riportava la guerra nel cuore dell'Europa. Dimostrare che anche i civili, senza armi e agendo in modo nonviolento, potessero avere un ruolo di Pace all'interno dei conflitti era la sfida che, nell'estate del 1992, aveva spinto quei due obiettori di coscienza al servizio militare della Comunità Papa Giovanni XXIII a partire per i Balcani. Dal sito www.operazionecolomba.it
Operazione Colomba. Primi campi a Ploce in Croazia
Campo di volontariato alla prima linea del fronte
Sarajevo cuore d Europa
Iniziativa per sostenere la cultura multietnica di pace e di convivenza
Sergio Lana Guido Puletti e Fabio Moreni
Il 29 maggio 1993 un convoglio di aiuti umanitari partì da Brescia diretto a Zavidovići in Bosnia centrale, venne assalito da una banda militare nei pressi di Gornji Vakuf. Dei cinque volontari che formavano il convoglio - Sergio Lana, Guido Puletti, Fabio Moreni, Agostino Zanotti e Christian Penocchio - tre vennero uccisi e due si salvarono scappando nei boschi. Il responsabile fu condannato, prima in Bosnia e poi in Italia.
Time for Peace
Locandina di Time for Peace
Time for Peace
Catena umana
Bambini dell'Intifada
Militari contro donne
La manifestazione delle donne a Gerusalemme Est
Visitare luoghi difficili
Manifesto di uno dei molteplici incontri legati a "Visitare luoghi difficili. Incontri tra donne israeliane, palestinesi, israeliane"
Crimini contro le donne
Mostra sugli stupri delle donne in Bosnia raccontate attraverso i disegni di Amira, ragazza di Tuzla. Pubblicazione su concessione del Centro di documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
Marcia nazionale da Ancona a Falconara per la pace nella ex Jugoslavia
Momento della marcia Ancona-Falconara, imponente e unitaria manifestazione pacifista per il cessate il fuoco in Bosnia. Foto di Mario Boccia
Marcia nazionale da Ancona a Falconara per la pace nella ex Jugoslavia
Striscione di Assopace durante la marcia Ancona-Falconara. Foto di Mario Boccia
Sarebbe bello sposare la pratica della nonviolenza
Vignetta di Mauro Biani per Angelo Frammartino
Angelo Frammartino
Angelo Frammartino durante la missione di pace a Gerusalemme
Telegramma per Giulio Andreotti in occasione della prima missione di Salaam Ragazzi dell Ulivo
Telegramma che annuncia a Giulio Andreotti la prima missione a Tel Aviv di Tom Benetollo e di Dino Gasparri
Salaam Ragazzi dell'Olivo
Volantino del progetto di affidamento a distanza, perché i ragazzi palestinesi possano vivere liberi nella loro terra. progetto promosso da Arciragazzi e Agesci
I funerali di Angelo Frammartino
"Faremo l'amore con la nonviolenza per partorire la pace" striscione degli amici di Angelo il giorno del Funerale nel Duomo di Monterotondo
I funerali di Angelo Frammartino
La piazza fuori dal Duomo di Monterotondo il giorno dei funerali di Angelo
La pace al primo posto. 18.03. Corteo (1/4)
Striscione di apertura del corteo del 18 marzo: "La pace al primo posto". Foto archivio Fiom
1990 Time for Peace
Copertina del numero di Arcipelago dedicato a Time for Peace
Primo premio Angelo Frammartino
Locandina dell'iniziativa
Conferenza stampa finale
Primo piano di Chiara Ingrao. Foto di Mario Boccia
Time for Peace
Immagine di una manifestante
Renzo Maffei a Time for Peace
Renzo Maffei dopo essere stato colpito con una pallottola di gomma alla testa. Maffei nella foto è al Makasset (ospedale palestinese di Gerusalemme). Foto di Mario Boccia
I bambini di Time for Peace
Foto dalla marcia. Di Mario Boccia
La manifestazione delle donne
Foto di Mario Boccia
Hagar
In primo piano, durante una manifestazione Hagar Roublev, alla sua destra Marisa Rodano
Da Ancona a Falconara la nuova solidarieta
Distribuzione di Arcipelago durante la marcia da Ancona a Falconara
Da Ancona a Falconara marcia nazionale della solidarieta
Giulio Marcon sul palco al termine della marcia
In marcia con le donne palestinesi
agosto 1988. In marcia con le donne palestinesi per tentare di raggiungere il famigerato carcere di Ansar 3. In prima fila, Gianna Benucci e Raffaella Chiodo Karpinsky. In seconda fila Luisa Morgantini e Chiara Ingrao
Con le donne palestinesi
agosto 1988, manifestazione con le donne palestinesi: Alessandra Mecozzi davanti a un gruppo di militari
Arrivano i lacrimogeni
agosto 1988. Manifestazione con donne palestinesi: arrivano i lacrimogeni
Donne a Gerusalemme
agosto 1988. Immagine di uno degli incontri di confronto tra donne italiane, israeliane e palestinesi
La tenacia di resistere Il coraggio di rifiutare
Campagna internazionale per la fine dell'assedio a Gaza
Time for peace
Al microfono: Ghassan Khatib, alla sua destra Tom Benetollo
Video
3 ottobre 1993 Moreno Locatelli
Gabriele Moreno Locatelli veniva colpito a morte da una raffica sul ponte Vrbanja di Sarajevo, la prima linea tra gli assedianti e gli assediati.
Time for peace - Pace ora
Time for Peace: Marcia Nonviolenta per la pace in Medio Oriente (Gerusalemme, 29-31 dicembre 1989)
Fermiamo la guerra. Manifestazione per la pace 15 febbraio 2003
Riprese della marcia della pace. La manifestazione si è svolta a Roma il 15 febbraio 2003, giornata europea contro la guerra in Iraq promossa dal Forum Sociale Europeo.
I ragazzi dell'Olivo
La canzone dei Nomadi "I ragazzi dell'olivo" tratta dall'album "Ma noi no".
Mir Sada Pace Ora
Documentario da Mir Sada. Edizione Beati Costruttori di Pace
Marcia della Pace a Sarajevo
Il 6 dicembre del 1992 partirono dal porto di Ancona verso Sarajevo, sotto assedio da nove mesi nella guerra dei Balcani, 500 pacifisti italiani. Con loro anche tre obiettori di coscienza, che nonostante il Ministero della Difesa avesse negato loro il permesso all'espatrio, allora non previsto, gettarono così i primi semi del futuro servizio civile all'estero.
Podcast
No alle spese militari
Registrazione dall'assemblea
Pace e disarmo
Assemblea organizzata dall'Arci. Sono intervenuti: Manduni, Coates, Castellina, Balducci, Pinna, Pollice, Francesco Rutelli, Achille Occhetto.
Assemblea Nazionale dei progetti di pace e di solidarieta con i cittadini della ex Jugoslavia
Registrazione audio dell'assemblea Sono intervenuti: Gianna Benucci (ARCI), Raffaella Bolini (ARCI), Doriana Giglioli, Alberto Salvato, Franco Codega (ACLI), Enrica Ceppi, Salinari, Giulio Marcon, Severino Galante (PRC), Antonio Papisca (professore), Tom Benetollo (ARCI), Vincenzo Barba, Roberto Cuillo, Paolo Bertazzolo (LA RETE), Bruno Francisci, Renato Covacic, Mimmo Pinto (PSI), Daria Minucci (DC), Michele De Martino, Giorgio Beltrami (VERDI), Cracco, Enzo Robutti (VERDI), Carla Grandi, Stefano Semenzato (VERDI), Lidia Campagnano (giornalista), Chiara Ingrao (PDS), Giampiero Rasimelli (ARCI), Migone, Jasna Taklez (giornalista), Gianfranco Schiavone, Gianna Benucci.
L eccidio dei tre volontari italiani in Bosnia
Audio della conferenza stampa
Ex Jugoslavia una guerra europea
Convegno organizzato dall'Associazione per la pace sugli strumenti per prevenire e fermare la guerra, il ruolo dell'ONU l'impegno del movimento per la pace e la solidarietà
Nessun movente Cronaca di un eccidio
Trailer "Nessun movente cronaca di un eccidio". Siamo nel cuore del conflitto che sta distruggendo la ex-Jugoslavia. Un convoglio costituito da cinque volontari italiani sta trasportando aiuti umanitari per la popolazione: i loro nomi sono Sergio Lana, Fabio Moreni, Guido Puletti, Christian Penocchio, Agostino Zanotti. Improvvisamente il convoglio viene fermato da un gruppo armato
Di ritorno da Sarajevo
Registrazione audio della conferenza stampa dal titolo ""Di ritorno da Sarajevo"" che si è tenuta a Roma martedì 15 dicembre 1992 Con Albino Bizzotto (SACERDOTE), Luigi Bettazzi (VESCOVO), Chicco Crippa (VERDI), Martino Dorigo (PRC), Galileo Guidi (PDS), Angelo Cavagna (SACERDOTE), Carlo Maggiolo (MEDICO), Renato Sacco (SACERDOTE), Giovanni Bersani (DC).
Condividere Gerusalemme
Conferenza stampa organizzata da da un gruppo di parlamentari e da rappresentanti di numerose associazioni per la pace c/o sala stampa di Montecitorio. Con Achille Occhetto (DS), Tom Benetollo (ARCI), Flavio Lotti, Ramon Mantovani (PRC), Victor Magiar (DS), Giovanni Bianchi (PPI), Nemer Hammad (AMBASCIATORE)
Ramallah, una città senza uomini
Registrazione audio della conferenza stampa promossa da Action for peace. Interventi di Roberto Giudici (FIOM), Roberto Giorgi (PACIFISTA), Raffaella Bolini (ARCI), Alì Rashid (PACIFISTA), Renato De Caccamo (PACIFISTA), Anubi D'avossa Lussurgiu (PACIFISTA), Federico Mariani (PACIFISTA).
Intervista a Luisa Morgantini in collegamento dal Medio Oriente dove guida una delegazione italiana di pacifisti sulla crisi israelo-palestinese
Delegazione di 50 persone, cronistoria in diretta telefonica
La tenacia di resistere il coraggio di rifiutare
Campagna internazionale per la fine dell'assedio di Gaza
Pace in Kurdistan e in Medio Oriente
Presentazione del corteo pacifista a Roma al quale hanno partecipato esuli e artisti kurdi nel 4° anniversario del sequestro del loro Presidente. Nell'ambito dell'evento Dino Frisullo ha presentato il libro "Serhildan, la lunga Intifada kurda in Turchia" e un documento del Kadek (ex Pkk) sui Kurdi e la guerra e anche un appello contro la guerra sottoscritto da 215 organismi della società civile
Emergenza Curdi
proposta di "asilo umanitario temporaneo" illustrazione di una iniziativa verso il Governo e il Parlamento promossa dalle Associazioni Magistratura Democratica, Amnesty International, * ASGI, Consorzio Italiano di Solidarieta', Rete Antirazzista, Caritas diocesana di Roma, Federazione delle Chiese evangeliche, ARCI, ACLI, Associazione per la pace, Pax Christi, Comune di Sovereto a sostegno dei profughi curdi giunti nelle ultime settimane in Italia.
Contro il massacro di Kendator
La situazione dei curdi in Italia intervista realizzata da Andrea Billau con Dino Frisullo
Turchia violazione dei diritti umani e per la liberazione di Dino Frisullo
Assemblea Nazionale dei progetti di pace e di solidarieta con i cittadini della ex Jugoslavia