Vittorio Arrigoni: “Mi chiedi una lettera…”

Diciamo che ormai sono in viaggio da svariati anni. Un viaggio che più che intorno al globo si può identificare come all’interno dell’uomo. Mettendo a tacere ogni retorica e respingendo ogni modello di vita preconfezionato della nostra società malata, io ho deciso di dedicare molto del mio tempo e delle mie energie alla ricerca di verità nascoste, interessi inusuali, mettendo al setaccio quei luoghi dove la miseria e la guerra segnano per sempre, insegnando a perdere ogni speranza di pace, ogni diritto di equa esistenza. Ho assoggettato le regole della mia vita all’anarchia della mia anima, che di desueto confluisce nei normali ranghi che la società ci impone. (…)Costruivamo scuole e laboratori di falegnameria per tirar via dalla strada i giovani, altrimenti destinati alla cerchia di lercia miseria e alcolismo che ha inghiottito la maggior parte degli adulti.

Vittorio Agnoletto: Genova spiegata a un ragazzo

Il Genoa Social Forum non dura tre mesi, dura dall’autunno del 2000 fino a dopo il Social Forum di Firenze e alla manifestazione contro la guerra del 15 febbraio del 2003. Questo percorso, quindi, va avanti praticamente fino a quando – nonostante le manifestazioni di massa – scoppia la guerra dell’Iraq. È un’esperienza che riesce a orientare milioni di persone. (…)
Non c’era prima e non c’è stata dopo in Italia nessun’altra esperienza nella quale così tante associazioni, movimenti, gruppi abbiano lavorato insieme e si siano dati una struttura comune attorno a un progetto condiviso.

Ernesto Balducci: il pacifismo ad una svolta

La logica dell’equilibrio tra l’attacco e la risposta è dunque finita. I rifugi antinucleari – buon prò per l’Italia – sono ormai del tutto inutili, non essendo più pensabile un preavviso di 10-15 minuti. La guerra comincerà e finirà con una prima salve: un lampo e il genocidio sarà compiuto.
Superata la soglia atomica, la violenza è uscita fuori dei limiti della ragione e ha messo allo scoperto la sua parentela con l’istinto di morte. Quando la violenza esce fuori dell’orbita della ragione partorisce il terrore.

Sergio Bassoli: Caro Tom. Il mio racconto, la nostra storia

La traccia che hai lasciato è diventata un sentiero battuto, ben segnato che ci ha aiutato ad affrontare le sfide di questi ultimi decenni per far sì che la pace diventi, come pensavi tu, un progetto politico. (…) Ora devo intrecciare le nostre storie con il tema della pace, cosa che per te sarebbe facile, ma il compito tocca a me e la cosa cambia. Ci provo, poi mi dirai se ci sono riuscito o se sono uscito di strada.

Don Tonino Bello, riconoscimento postumo per il “pacifista scomodo”

Venticinque anni fa moriva don Tonino Bello, una delle voci più profetiche della Chiesa italiana e dell’impegno per la pace. La sua eredità è accanto a quella di don Milani, Padre Balducci, don Mazzolari.
È sempre stato in mezzo agli ultimi, consolando gli afflitti – le vittime delle guerre, i migranti, i poveri – ma ha richiamato il bisogno di affliggere i consolati, quelli che girano la testa dall’altra parte, gli indifferenti, i farisei, i beneficiati dal potere e dalla ricchezza, i conformisti, i privilegiati. E si è battuto incessantemente contro i “signori della guerra”

Antonio Bruno: la lotta contro la Mostra Navale Bellica

Le iniziative contro la Mostra Navale Italiana (denominata dai pacifisti Mostra Navale Bellica) 1982 – 1989 si svilupparono come vere e proprie campagne attive contro la produzione di sistemi d’arma, le guerre, per una società nonviolenta.

Salvatore Cannavò: l’esperienza di Guerre&Pace e la fine del modello Vietnam

Dopo la vita studentesca, il movimento della Pantera, sull’onda della guerra del Golfo del 1991 incontro l’esperienza del “Comitato Golfo per la verità sulla guerra” fondato proprio contro il “nuovo ordine globale” degli Stati Uniti di George Bush sr. Quel Comitato aveva tra i suoi fondatori figure eccezionali come padre Ernesto Balducci, Raniero La Valle, Domenico Gallo ed era nato, nel giugno 1991, in collegamento col Tribunale sui crimini di guerra promosso negli Stati Uniti dall’ex ministro alla giustizia Ramsey Clark.

Lisa Clark: “Italia, ripensaci” per un mondo libero da armi nucleari

La campagna “Italia, ripensaci” promossa dalla Rete italiana per il disarmo e da Senzatomica è nata nell’autunno del 2016: nella riunione alle Nazioni Unite che doveva proporre all’Assemblea Generale la convocazione della conferenza per dibattere del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW),(decisione passata a grande maggioranza), l’Italia votò contro. Rimanemmo stupiti, pensando a un errore!

Giancarla Codrignani: se non mi spiegate non ci sto

Siamo in guerra da un anno e rischiamo il terzo conflitto mondiale. La guerra è presente in Congo, in Afghanistan, in Siria, in Birmania, in Burkina Faso, in Iran, nella Palestina di un Medioriente sempre più allargato, in Pakistan, nei Balcani così vicini e già provati: ovunque rischia di degenerare. Sono ben consapevole di che cosa significa vivere nel 2023 e avere, a 92 anni, ricordi ben precisi di che cosa sia una guerra mondiale.