Aldo Capitini, la Marcia Perugia-Assisi ed il Movimento Nonviolento

Se vogliamo individuare una data precisa per la nascita del movimento pacifista italiano, è certamente il 24 settembre 1961 (segno zodiacale: Bilancia, caratteristico di equilibrio e armonia, volontà di mettere pace …). 

Era una domenica e si svolse una marcia da Perugia ad Assisi “per la pace e la fratellanza fra i popoli”. Una marcia così in Italia non c’era mai stata. Processioni religiose sì, se ne vedevano tante, e anche cortei di partito, in tutte le regioni. Ma chiamare a raccolta la gente dal popolo, per camminare nelle campagne umbre con l’obiettivo politico della “pace” (e lanciare l’idea del metodo nonviolento di lotta), era proprio una novità. 

Ci voleva un coraggioso visionario come Aldo Capitini, filosofo antifascista, pacifista, nonviolento, libero religioso, per lanciare la sfida. 

In un momento internazionale difficile, di forte contrapposizione Est-Ovest (con l’Europa divisa tra Patto di Varsavia e Nato, la costruzione in atto del Muro di Berlino,  e la crisi cubana con lo spettro della minaccia atomica), Capitini volle convocare le masse popolari italiane, unendo i filoni storici del pacifismo socialista, comunista, cattolico, radicale, laici e religiosi insieme, nel comune desiderio di pace per il mondo. Marce così se n’erano viste in Inghilterra, convocate da Bertrand Russel contro il nucleare, stile anglosassone. Ma in Italia era diverso, eravamo prima del Concilio Vaticano II e al governo c’era Fanfani. Una marcia per la pace, era una novità assoluta. E al generico pacifismo, Capitini volle aggiungere l’ideale superiore della nonviolenza. 

Capitini era laico ma pensò di concludere la Marcia ad Assisi come omaggio a Francescoche è santo per tutti“, il santo della nonviolenza, il santo che andò disarmato alle crociate, che studiò il Corano, che volle incontrare il Saladino, che diede una dimensione popolare (oggi diremmo politica) al comandamento “ama i tuoi nemici”. 

Forse da secoli in Italia – ha scritto Capitini – non era stato parlato così apertamente della “nonviolenza” in modo popolare, dopo che i supremi insegnamenti di Gesù, dei primi cristiani, di San Francesco, sono stati avvolti, temperati o sottoposti ad altri insegnamenti di legittima difesa, di grandezza della patria, di sottomissione all’autorità e perfino di guerra coloniale, enunciati dall’altare.”

Il senso profondo della Perugia-Assisi è stato illustrato dallo stesso Capitini che ne ha evidenziato i quattro caratteri fondamentali:

  1. che l’iniziativa partisse da un nucleo indipendente e pacifista integrale; 
  2. che la Marcia dovesse destare la consapevolezza della pace in pericolo nelle persone più periferiche e lontane dall’informazione e dalla politica; 
  3. che la Marcia fosse l’occasione per la presentazione e il “lancio” dell’idea del metodo nonviolento al cospetto di persone ignare o riluttanti o avverse; 
  4. che si richiamasse il santo italiano della nonviolenza.

Capitini e gli altri organizzatori non avevano l’idea di quante persone avrebbero potuto davvero convenire alla partenza dai giardini del Frontone di Perugia. Poco dopo le 8 del mattino fu subito chiaro che la risposta sarebbe arrivata. Oltre agli intellettuali amici di Capitini (da Calvino a Fortini, da Piovene a Guttuso) più di ventimila persone provenienti da tutta Italia (come testimoniato dalle numerosissime lettere di adesione e anche dalle ricevute dei contributi finanziari raccolti per le spese organizzative) si radunarono e via via, lungo il cammino, si aggiunsero molti popolani, contadini e operai, “con il vestito della festa”. Si registrarono presenze anche da altri Paesi, perché Capitini aveva creato un legame con altre organizzazioni e manifestazioni internazionali come la Marcia San Francisco-Mosca, rappresentata dalla giovane pacifista Tony Cantine, e con il movimento antinucleare inglese, la Campaign for Nuclear Disarmament, documentato dal telegramma di adesione del reverendo Collins; ci fu anche la presenza di un giovane studente giapponese che dalla Rocca richiamò la necessità dell’abolizione delle armi atomiche, sganciate pochi anni prima su Hiroshima e Nagasaki. Per la prima volta compare in Italia il simbolo della pace, il Peace Sign, stampato in più copie e incollato su cartoni sollevati da un’asta di legno; ed è anche la prima volta della bandiera arcobaleno, formata da sette strisce di stoffa fatte cucire a mano da alcune amiche, voluta alla Marcia da Capitini stesso. Fu da quel giorno che la bandiera della pace si diffuse ovunque fino a divenire oggi il simbolo mondiale del movimento pacifista: una delle tante eredità della Marcia che ancor oggi dà frutti.

Quella Marcia, inizialmente guardata con sospetto dai partiti, fu un successo. Capitini stesso scrisse: “La Marcia è stata una manifestazione “dal basso”, che ne ha cominciate tante altre. Con l’unione stabilita tra i pacifisti e le moltitudini popolari, si è presentato un metodo di lavoro non più minaccioso di violenza, e nello stesso tempo si è avviata un’unità che è la massima che si può stabilire in Italia: quella nel nome della pace. La resistenza alla guerra diventa oggi tema dominante, perfino con riferimenti teorici, filosofici, religiosi.” 

All’indomani della Marcia Capitini volle dare vita al Movimento Nonviolento (data ufficiale di nascita il 10 gennaio 1962, segno zodiacale Capricorno: perseveranza, pazienza e capacità di affrontare le sfide con  lucidità e pragmatismo), per avere a disposizione uno strumento utile al proseguimento delle istanze emerse dalla Marcia stessa. Al primo punto del programma del Movimento, Capitini indicò “l’opposizione integrale alla guerra”. E con il Movimento Nonviolento Capitini contribuì a dare vita alla Consulta nazionale per la pace, a cui partecipavano movimenti, associazioni e partiti.

Anche se molti chiesero a Capitini di ripetere l’iniziativa annualmente, egli rifiutò per evitare il rischio che la Marcia, e di conseguenza lo stesso ideale di Pace, divenissero ritualità e stanca ricorrenza. 

Diede vita, invece, ad altre Marce specifiche “per la pace e contro la guerra” che lui stesso organizzò in alcune città (Roma, Bologna) e in molti centri della Toscana e dell’Umbria. Ne fu fortemente colpito Pier Paolo Pasolini, che seppe coglierne il messaggio rivoluzionario: “La nonviolenza mi sembra una nozione stupenda: non c’è contraddizione tra la sua elezione e la sua popolarità. Per questo, quelle “Marce della Pace” sono state il fenomeno politico italiano più interessante dell’anno. Una specie di riproposta, modernissima, del CLN”.

Dopo la prematura scomparsa di Aldo Capitini, che avvenne nell’ottobre del 1968, il Movimento Nonviolento, su spinta di Pietro Pinna –  che raccolse l’eredità capitiniana – decise di dare vita ad una seconda edizione (nel decimo anniversario della morte di Capitini), e fu solo da allora che la Marcia del 1961 divenne “la prima Marcia”. La seconda Marcia Perugia-Assisi del 1978 ebbe come titolo “Mille idee contro la guerra”. La Marcia riscosse un grande successo, e riuscì a mantenere lo spirito capitiniano ed i quattro caratteri originali. Erano gli anni dei missili nucleari che si contrapponevano nell’Europa ancora divisa tra Est ed Ovest. L’Italia si preparava ad installare i missili a Comiso, in Sicilia. 

Fu per questo che nel 1981, a vent’anni dalla prima, il Movimento Nonviolento diede vita alla terza Marcia Perugia-Assisi “Contro la guerra a ognuno di fare qualcosa”. La Marcia era matura per diventare un patrimonio comune del più vasto movimento per la pace. Nel 1985 Pietro Pinna lancia l’idea, che il Movimento Nonviolento raccoglie subito, di convocare una quarta Marcia con il titolo “Contro il riarmo blocchiamo le spese militari”. Il Bilancio della Difesa, infatti, stava registrando aumenti continui, raggiungendo cifre record. Era dunque un preciso obiettivo politico, forte, che determinò il successo della Marcia, a cui aderirono partiti e sindacati, con una partecipazione di oltre 50.000 persone. Accadde però  che alcune delle principali forze politiche e sociali che avevano aderito e partecipato alla Marcia, poi non furono conseguenti alla campagna di riduzione delle spese belliche, né in Parlamento né nel paese. Fu per questo che il Movimento Nonviolento di Pietro Pinna, per serietà e coerenza, non convocò una nuova Marcia, “fino a che l’obiettivo della precedente non sarà realizzato” ma si impegnò  – con successo – nella conduzione della Campagna antimilitarista di obiezione fiscale alle spese militari. In tanti chiedevano una nuova marcia negli anni successivi, ma il Movimento Nonviolento rifiutò di convocarla se doveva essere una vuota liturgia autocelebrativa, senza un impegno politico preciso. 

Gli Enti locali umbri, invece, vollero riprendere la convocazione della Marcia, e costituirono per questo un apposito Ufficio, trasformandola dal 1990 in poi in una sorta di appuntamento a cadenza fissa. Tuttavia la Marcia, al di là delle diverse sigle organizzatrici che si sono alternate negli anni, è divenuta un evento della storia d’Italia. Sono centinaia di migliaia le persone che in tanti decenni vi hanno partecipato. Possiamo dire che essa, comunque, è stata una palestra di formazione politica, di cittadinanza attiva. Il Movimento Nonviolento convocò una quinta Marcia nel 2000, con il titolo “Mai più eserciti e guerre” contro il Nuovo Modello di Difesa e per la Difesa civile nonviolenta.

Capitini ci ha lasciato in eredità una tecnica nonviolenta (la chiamava assemblea itinerante o comunità in movimento) capace di costruire un largo fronte che sappia ripudiare la guerra e la violenza, a partire dal rifiuto delle armi, delle spese militari, degli eserciti, che le guerre preparano e rendono possibili. La Marcia ha senso solo se mette in moto onde che vanno lontano, se avvia campagne e iniziative nel segno della nonviolenza. Se diventa liturgia e tradizione, la Marcia tradisce se stessa.

Il movimento per la pace italiano, grazie anche alla Marcia Perugia-Assisi, è stato forse uno dei più partecipati e attivi a livello mondiale. L’influenza delle culture laica e cattolica si sono fuse, dando vita ad un originale filone nonviolento che va da San Francesco a Capitini, passando per Giacomo Matteotti, Lanza del Vasto, Maria Montessori, Danilo Dolci, Lorenzo Milani, Giorgio La Pira, Ernesto Balducci, Tonino Bello, Tom Benetollo, Marco Pannella, Alexander Langer, Lidia Menapace, Daniele Lugli. Pochi movimenti possono vantare un pantheon così diversificato e prolifico.

Concludo con parole di Aldo Capitini, pronunciate nel 1961, ma attualissime nel 2024:

“Una volta c’è stato un pacifismo molto blando, tanto è vero che davanti alla prima e alla seconda guerra mondiale vacillò. Il vecchio pacifismo era ottimista e di corta vista. La nonviolenza pone impegni precisi. La nonviolenza è una continua lotta. La nonviolenza è attivissima e in avanti, è critica dei mali esistenti, tende a suscitare larghe solidarietà e decise noncollaborazioni, è chiara e razionale nel disegnare le linee di ciò che si deve fare nell’attuale difficile momento”. E poi “pronto, dopo la Marcia, a lavorare ad un Movimento nonviolento per la pace”.

Il lascito di Capitini è il nostro programma politico di oggi.

 


Le citazioni di Aldo Capitini sono tratte dal suo scritto “Ragioni e organizzazione della Marcia” del gennaio 1962, pubblicato nel libro “In cammino per la pace – Documenti e testimonianze sulla Marcia Perugia-Assisi”, a cura di Aldo Capitini, Edizioni Einaudi 1962.

Settembre 2024

Approfondimenti dall'archivio

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Documenti
Per la pace perpetua | Immanuel Kant | Libro in cui il filosofo aveva immaginato l’obiettivo della pace come concreto obiettivo politico e ne aveva anche proposto una soluzione. Prima traduzione italiana dal tedesco | 07-02-1795 | Parole chiave: Pacifismo, nonviolenza, diritto internazionale
War Inconsistent with the Religion of Jesus Christ | David Low Dodge | Critica teologica della guerra scritta all'inizio del XIX secolo | 03-03-1905 | Parole chiave: Antimilitarismo, Pacifismo
Contro le Compagnie di disciplina e contro il militarismo | aavv | "Volontà", pubblicazione anarchica di Ancona del 6 giugno 1914 che indice la manifestazione antimilitarista del 7 giugno | 06-06-1914 | Parole chiave: Antimilitarismo
Settimana Rossa per la manifestazione del 7 giugno 1914 | Unione anarchica umbro marchigiana | volantino dell'Unione anarchica umbro-marchigiana che indice le manifestazioni del 7 giugno 1914 | 07-06-1914 | Parole chiave: Antimilitarismo
Quit India | Gandhi | Discorso che diede inizio al movimento Quit India | 08-08-1942 | Parole chiave: nonviolenza, Gandhi
Discorso d apertura del Congresso di Pace di Parigi | Victor Hugo | | 21-08-1949 | Parole chiave: Antimilitarismo, Pacifismo, diritto internazionale
In cammino per la pace | Aldo Capitini | Brano tratto da "In Cammino per la pace" in cui Aldo Capitini racconta la prima Marcia per la pace Perugia-Assisi | 24-09-1961 | Parole chiave: Aldo Capitini, Perugia-Assisi, nonviolenza
I Have a Dream | M.L.King | Testo integrale in italiano dello storico discorso di M.L.King del 28 agosto 1963 | 28-08-1963 | Parole chiave: nonviolenza, anticolonialismo
Appello per il disarmo nucleare in Europa | Coordinamento nazionale dei comitati per la pace | Appello del Coordinamento nazionale dei comitati per la Pace per la dissoluzione dei blocchi | 28-04-1980 | Parole chiave: Antimilitarismo, Base Nato, Convenzione End, Disarmo Nucleare
Greenham Common storia di donne per parole e immagini | Chiara Ingrao | La storia delle donne di Greenham con foto di Tano D'Amico | 27-08-1981 | Parole chiave: Antimilitarismo, Femminismo, disarmo nucleare, donne, greenham common
Contro la guerra con tutti i mezzi, soprattutto a piedi | Mario Pianta | Intervista di Mario Pianta a Tom Benetollo, pubblicata da il manifesto | 03-09-1981 | Parole chiave: Disarmo, Disarmo Nucleare, Euromissili, Perugia-Assisi, Tom Benetollo
Uscire allo scoperto | Carlo Cassola | Convocazione alla terza assemblea della Lega per il Disarmo Unilaterale. Testo di Carlo Cassola | 14-03-1982 | Parole chiave: Antimilitarismo, Disarmo
Appello al movimento pacifista italiano e internazionale | Campo per la pace di Comiso | Documento approvato a Comiso | 03-08-1982 | Parole chiave: Comiso, Disarmo Nucleare, Euromissili, disobbedienza civile
Odg assemblea del Coordinamento | Coordinamento nazionale dei comitati per la pace | Ordine del giorno di un Assemblea del Coordinamento dei comitati per la pace su inizio dei lavoro all'aereoporto di Magliocco | 24-04-1983 | Parole chiave: Antimilitarismo, Base Nato, Coordinamento nazionale dei comitati per la pace, Disarmo, Euromissili
Guida alle azioni dirette nonviolente. I blocchi alla base di Comiso | Gruppo Affinità | Guida dettagliata, dattiloscritta, alle azioni dirette nonviolente contro gli armamenti e la militarizzazione | 07-08-1983 | Parole chiave: Comiso, Euromissili, disobbedienza civile
Dossier Comiso 8 agosto | I.M.A.C. (International Meeting Against Cruise) | Le azioni di blocco del 6, 7 e 8 agosto 1983, questo dossier nasce con lo scopo di informare sugli accadimenti, dando voce alle parole e alle immagini di chi era presente | 08-08-1983 | Parole chiave: Comiso, Disarmo Nucleare, Euromissili, disobbedienza civile
Appello del Coordinamento nazionale dei Comitati per la Pace | Coordinamento nazionale dei Comitati per la Pace | Appello in vista della manifestazione del 22 ottobre 1983 | 10-09-1983 | Parole chiave: Comiso, Manifestazione, antimilitarismo, Riarmo
Radiografia di un movimento che nasce | Mario Pianta | Analisi di Mario Pianta, su il Manifesto, dopo la mastodontica manifestazione del 24 ottobre | 08-10-1983 | Parole chiave: Antimilitarismo, Disarmo, Manifestazione, Riarmo, movimento per la pace, Comitato 24 ottobre
Documento conclusivo Assemblea di Ariccia | Coordinamento nazionale dei comitati per la pace | Originale in lingua inglese | 25-03-1984 | Parole chiave: Antimilitarismo, Base Nato, Coordinamento nazionale dei comitati per la pace, Disarmo Nucleare
Femminismo e… conflittualità, conflitto, violenza, nonviolenza | Paola Baglioni, Maria Luisa Boccia, Mary Joan Crowley, Chiara Ingrao | Il testo rappresenta le conclusioni del gruppo di lavoro su questi temi all’interno del seminario di donne del movimento pacifista tenutosi a Santa Severa il 25-27 maggio 1984 | 30-05-1984 | Parole chiave: femminismo, nonviolenza, Santa Severa
Paghiamo per la Pace, anziché per la guerra | Centro Coordinatore Nazionale per l'Obiezione Fiscale | Volantino della Campagna nazionale nonviolenta: obiezione fiscale alle spese militari. Dalla Raccolta di manifesti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno, curata dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale | 01-01-1985 | Parole chiave: Obiezione fiscale, nonviolenza
Obiezioni | aavv | Numero1 del 1985 di Azione nonviolenta, rivista del Movimento nonviolento, dedicata alle obiezioni | 02-01-1985 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Obiezione fiscale
Obiezione di coscienza e Servizio civile | Lega degli Obiettori di Coscienza | Manifesto di un convegno fiorentino, dalla Raccolta di manifesti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno, curata dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale | 03-11-1986 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Servizio civile
Né indifesa né in divisa | Chiara Ingrao e Lidia Menapace | Il libro contiene gli atti di un convegno organizzato nel marzo 1987 dal coordinamento donne “Fuori la guerra dalla storia” e dal coordinamento donne elette nelle liste del PCI alla Regione Lazio | 20-03-1987 | Parole chiave: Antimilitarismo, Femminismo
Campana di Pace. All'altezza della sfida | Flavio Lotti | Articolo pubblicato su Linus dopo il seminario di Assisi | 11-11-1987 | Parole chiave: Associazione per la Pace, Perugia-Assisi
Associazione per la Pace: la solidarietà cambia le cose | Associazione per la Pace | Volantino distribuito in occasione della marcia Perugia-Assisi 1988 | 02-10-1988 | Parole chiave: Associazione per la Pace, Perugia-Assisi
I 6 punti di iniziativa dell'Associazione per la pace | Associazione per la pace | Documento diviso in sottocapitoli con le iniziative per l'anno 1989 | 01-03-1989 | Parole chiave: Antimilitarismo, Associazione per la Pace, Euromissili, La Maddalena, Palestina, Referendum autogestito, diritti umani
Non vogliamo morire ma vivere | Studenti delle università di Pechino | Dalla dichiarazione degli studenti delle università di Pechino all'inizio dello sciopero della fame | 18-05-1989 | Parole chiave: Tien an Men, disobbedienza civile, nonviolenza
Per la Cina e per la democrazia | Giancarla Codrignani | Articolo tratto dall'opuscolo "Con gli studenti cinesi. Gli argomenti e la forza della nonviolenza" di Associazione per la Pace e Associazione studentesca pacifista | 07-07-1989 | Parole chiave: Tien an Men, nonviolenza
Da Tien an Men si può ripartire | Duccio Campagnoli | Articolo tratto dall'opuscolo "Con gli studenti cinesi. Gli argomenti e la forza della nonviolenza" di Associazione per la Pace e Associazione studentesca pacifista | 10-07-1989 | Parole chiave: nonviolenza, Tien an Men
Richiesta di trasferimento ad attivita civili per ragioni di coscienza | Elio Pagani | Lettera diretta Direzione Aziendale Aermacchi | 27-10-1989 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Riconversione
Diritto alla obiezione di coscienza alla produzione bellica | Elio Pagani | Lettera di Elio Pagani a Famiglia Cristiana per aprire un dibattito per favorire l'affermazione del diritto alla obiezione di coscienza alla produzione bellica e del conseguente diritto ad un lavoro "socialmente utile" ed "eticamente corretto" | 27-10-1989 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Riconversione
Appello per la campagna Obiezione Fiscale alle spese militari | Associazione per la Pace | Appello promosso da: Associazione per la Pace, Lega per l'ambiente, Servizio Civile Internazionale, Missione Oggi, F.I.M. Cisl, Lega Obiettori di Coscienza, Lega per il Disarmo Unilaterale | 02-04-1990 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Spese militari
Le obiezioni di coscienza. Le novità degli anni 80 | Francesca Massai, Antongiulio Barbaro | Scheda informativa dell'Archivio Disarmo | 04-04-1990 | Parole chiave: Obiezione fiscale, disobbedienza civile, nonviolenza
E' vero che siamo poco teoriche e molto pratiche | Francesca Bacchetti, Meris Bonettini, Giovanna Calciati, Cristina Giovanardi, Salwa Salem | Tratto dall'opuscolo La nonviolenza delle donne (incontro nazionale donne Associazione per la pace, Quattro Castella, 1990) | 10-04-1990 | Parole chiave: Antimilitarismo, Difesa nonviolenta, Femminismo, nonviolenza
Perugia-Assisi: la piattaforma | Comitato promotore umbro | Manifesto con gli obiettivi per cui "cammineranno i pacifisti di tutto il mondo. Pubblicato su "Arcipelago" | 02-09-1990 | Parole chiave: Perugia-Assisi
Complicità | Sabina Petrucci | Appendice al libro La non violenza delle donne, Quattro Castella - Aprile 1990 | 04-10-1990 | Parole chiave: donne, nonviolenza
Perugia-Assisi la piattaforma con gli obiettivi per cui parteciperanno i pacifisti di tutto il mondo | Comitato promotore umbro | Manifesto con gli obiettivi per cui "cammineranno i pacifisti di tutto il mondo. Pubblicato su "Arcipelago" | 07-10-1990 | Parole chiave: Guerra del Golfo, Iraq, Manifestazione, Perugia-Assisi
La guerra e l'utopia nera dei preatlantici | Ernesto Balducci | Articolo pubblicato su l'Unità | 27-01-1991 | Parole chiave: Guerra del Golfo, Spese militari, antimilitarismo
Addio alle armi | Toni Fontana | Pacifisti in piazza a Napoli per il contro summit | 11-07-1991 | Parole chiave: Antimilitarismo, Pacifismo
I venti anni della Lega obiettori di coscienza | Massimo Paolicelli | Scheda informativa dell'Archivio Disarmo scritta da Massimo Paolicelli in occasione del ventesimo anniversario della Legge n.772 del 1972, primo riconoscimento giuridico dell'obiezione | 09-12-1992 | Parole chiave: Obiezione di coscienza
Ventiquattro chilometri di pace | Franco Arcuti | Racconto della marcia in cui parteciparono oltre 40000 persone per gridare NO alla guerra in Jugoslavia. Articolo pubblicato su l'Unità | 27-09-1993 | Parole chiave: Perugia-Assisi
Per una lotta la loro nonviolenta contro gli indirizzi della produzione di Aermacchi | V. Caimi, F. Carcano, E. Pagani, R. Romano, A.S. Rossi, M. Tamborini | Dall’introduzione del libro “Nuovo ordine militare internazionale. Strategie. costi, alternative” (edizioni Gruppo Abele, 1993) | 10-10-1993 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Riconversione
Chi pensa alla formazione dei formatori | Silvia Nejrotti | Un corso Unip per gli obiettori | 01-04-1998 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, nonviolenza
Dopo la 3a Assemblea dell'Onu dei Popoli | Tavola della Pace | Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, Massimo D'Alema | 20-09-1999 | Parole chiave: Onu dei popoli, Perugia-Assisi
Un'altro mondo è possibile costruiamolo insieme | Tavola della Pace | Programma della marcia Perugia-Assisi | 26-09-1999 | Parole chiave: Perugia-Assisi
Pensieri, parole e azioni della nonviolenza attiva. Aldo Capitini e Danilo Dolci | aavv | Numero monografico di Azione nonviolenta dedicato a Danilo Dolci e Aldo Capitini | 01-12-1999 | Parole chiave: Aldo Capitini, nonviolenza, Danilo Dolci
Per la globalizzazione dei diritti umani della democrazia e della solidarieta Cibo acqua e lavoro per tutti | Tavola della Pace | Appello della Marcia per la pace Perugia-Assisi | 14-10-2001 | Parole chiave: Perugia-Assisi, Onu dei popoli
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