Storia del Pacifismo Italiano

Previous slide
Next slide

“Pace in movimento” racconta una storia:
la storia del pacifismo italiano.

Viviamo un tempo carico di immani violenze, orrori ed ingiustizie. La guerra è tornata ad essere strumento legittimo della politica. Enormi risorse vengono bruciate in armamenti. E un nuovo conflitto mondiale è sempre più alle porte.

La maggioranza della popolazione è contro la guerra. Ma fatica a farsi sentire. La propaganda, la disinformazione, la sensazione di impotenza spingono a farci abituare a tutto, anche al peggio.

In questo momento cupo, abbiamo pensato di dover raccontare la storia del movimento pacifista italiano, uno dei più grandi e importanti del mondo.

Senza memoria non c’è futuro, e speriamo che la memoria condivisa di grandi movimenti popolari possa aiutare a trovare il coraggio per ribellarsi e lottare

Quella che racconteremo è la storia del nostro pacifismo, del pacifismo italiano, dagli anni ’80 in poi, con un accenno al pacifismo degli inizi.

È la storia di un pacifismo che si è sempre orgogliosamente definito politico, perché ha sempre creduto che la società civile debba avere l’intelligenza necessaria per individuare i passi che servono a far cambiare le cose.

È la storia della nostra nonviolenza attiva, che non è mai stata la rinuncia al conflitto, ma la possibilità di agirlo con il massimo della partecipazione possibile, senza delegarlo ad avanguardie muscolari, maschie e coraggiose.

È una storia collettiva e plurale, fatta da tanti e tante con idee, metodi, convinzioni diverse, ma che si sono sempre sentiti una grande comunità. Ed è stato l’insieme di percorsi e strumenti differenti, contro la guerra e per la pace, a fare la sua forza.

È la nostra storia, una grande storia collettiva che arriva al presente. Con i suoi successi e le sue sconfitte. E’ soprattutto la storia delle energie che milioni di piccole persone hanno messo per fare il mondo più giusto.

Ora è il tempo di consegnare questa storia alle nuove generazioni.

Le generazioni dell’attivismo sociale cambiano. E ciascuna generazione scrive la propria storia, anche rompendo con quella precedente. Ed è un bene sia così, altrimenti tutto resterebbe sempre uguale.

Con questo lavoro, quindi, non vogliamo insegnare niente. Solo, provare a consegnare un pezzo di radici a chi viene dopo di noi. Perché le radici, lo insegna la natura, danno forza e aiutano a crescere.

Non inventiamo nulla: ci sono già tanti siti che contengono importanti pezzi di archivio pacifista, nel web. Ma bisogna saperli cercare.

Il sito quindi vuole essere soprattutto un portale, per aiutare chi cerca a trovare facilmente ciò che esiste.

Ed è pensato, nella struttura e nel linguaggio, per i più giovani – quelli che non c’erano ai tempi delle storie che raccontiamo.

Non pretendiamo di avere uno sguardo oggettivo, raccontiamo la nostra storia e sappiamo di farlo in modo parziale.

Ma invitiamo sin da ora chiunque possegga parti di questo grande racconto a contribuire a “Pace in movimento” con i propri materiali, per farlo diventare un archivio collettivo da arricchire in forma permanente e partecipativa.

Grazie all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, impegnato attivamente per la pace, il disarmo e la nonviolenza, che con i fondi dell’8 per mille ci ha permesso di iniziare questo lavoro.

Grazie a chi ha collaborato, scrivendo e mettendoci a disposizione foto, video, mostre, volantini, manifesti, libri, articoli, video e audio. E a chi lo farà.

Grazie a chi vorrà dedicare a questa storia iniziative pubbliche e momenti formativi.

Grazie a Tom Benetollo, un grande pacifista che ancora ci manca. “Pace in movimento” è dedicato a lui.

Il nostro grazie più grande va a chi non perde la speranza
e continua a lottare per un mondo che ripudi la guerra e l’ingiustizia.

Arrendersi al presente è il modo peggiore per costruire il futuro.

Cerca nell'archivio

Ricerca
Luciana Castellina

Luciana Castellina: l’unica volta che siamo stati europei

Con la pace come problema, e anzi come obiettivo difficile da raggiungere con impegno e lotta prolungata, io mi sono imbattuta molto presto, appena finita la guerra – che ci aveva indotto a pensare che stare in pace sarebbe stato normale, non una condizione rara, già subito da riconquistare.  Partigiani della pace Andando a frugare nei miei grandi files, che

Continua a leggere >>>
Domenico Gallo

Domenico Gallo: L’avvenire è ormai quasi passato

Per i giovani che negli anni 70 del secolo scorso si interrogavano sul loro futuro, l’enigma fondamentale rimaneva la divisione del mondo in due blocchi politico-militari contrapposti sullo sfondo di un sentimento cupo di ansia per la minaccia di mutua distruzione nucleare. Della divisione del mondo in due blocchi percepivamo la durezza che si esprimeva all’est nel ferreo controllo dell’Unione

Continua a leggere >>>
Walter Massa

Walter Massa: la nostra voglia di riscatto contro il mondo in guerra

Non c’era un modo migliore e più efficace per attraversare questo ventennale dalla scomparsa del nostro Tom e così rendere attualissimo il suo esempio, le sue intuizioni, le sue battaglie e i suoi valori. Valori che abbiamo assunto come identitari e fondativi in quella stagione lunghissima segnata, appunto, dal pacifismo italiano che ha condizionato in modo positivo la politica e

Continua a leggere >>>

ultime Storie