Sergio Bassoli: Caro Tom. Il mio racconto, la nostra storia

La traccia che hai lasciato è diventata un sentiero battuto, ben segnato che ci ha aiutato ad affrontare le sfide di questi ultimi decenni per far sì che la pace diventi, come pensavi tu, un progetto politico. (…) Ora devo intrecciare le nostre storie con il tema della pace, cosa che per te sarebbe facile, ma il compito tocca a me e la cosa cambia. Ci provo, poi mi dirai se ci sono riuscito o se sono uscito di strada.

Giancarla Codrignani: se non mi spiegate non ci sto

Siamo in guerra da un anno e rischiamo il terzo conflitto mondiale. La guerra è presente in Congo, in Afghanistan, in Siria, in Birmania, in Burkina Faso, in Iran, nella Palestina di un Medioriente sempre più allargato, in Pakistan, nei Balcani così vicini e già provati: ovunque rischia di degenerare. Sono ben consapevole di che cosa significa vivere nel 2023 e avere, a 92 anni, ricordi ben precisi di che cosa sia una guerra mondiale.

Pietro Folena: Tom Benetollo, accendere la luce del sole

Tom dal 1973 era stato uno dei miei migliori amici. Forse il migliore. E come in tutte le grandi amicizie cariche di sentimenti, c’erano stati periodi di incomprensione, e di lontananza. Ma quel filo non si era spezzato mai. (…) La sua formazione, tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70, è stata decisiva per farlo diventare forse il più importante leader pacifista italiano, e uno dei più importanti in Europa.

Matteo Pucciarelli: parole di guerra, parole di pace

Cercare la pace è non dimenticare la storia e le vite di chi subisce su di sé il peso della disuguaglianza e delle discriminazioni. Non voltare lo sguardo, quindi. Orientarlo anche laddove, invece, uomini e donne di buona volontà provano a mettere in pratica l’idea di trasformazione della società. Dare voce alla concretezza di chi si muove con fatica e desolazione sulle linee di confine