Don Tonino Bello, riconoscimento postumo per il “pacifista scomodo”

Venticinque anni fa moriva don Tonino Bello, una delle voci più profetiche della Chiesa italiana e dell’impegno per la pace. La sua eredità è accanto a quella di don Milani, Padre Balducci, don Mazzolari.
È sempre stato in mezzo agli ultimi, consolando gli afflitti – le vittime delle guerre, i migranti, i poveri – ma ha richiamato il bisogno di affliggere i consolati, quelli che girano la testa dall’altra parte, gli indifferenti, i farisei, i beneficiati dal potere e dalla ricchezza, i conformisti, i privilegiati. E si è battuto incessantemente contro i “signori della guerra”

Graziano Fortunato: Adotta la pace e Telefonski Most, ponti nelle guerre balcaniche

Un Mixer e due telefoni, un ponte telefonico italiano tra abitanti di Croazia e Serbia che non potevano più comunicare a causa della guerra. Lo avevamo fatto con lo spirito di slancio solidale che, allora come oggi, contraddistingue il mondo associativo. (…). La censura e il blocco di ogni forma di comunicazione e dialogo erano alcuni degli strumenti delle politiche nazionaliste.

Giampiero Rasimelli: una lunga avventura dalla parte giusta della storia

Tom Benetollo era un animale politico di razza purissima, fiutava il fatto politico, l’occasione scatenante, cercava e trovava le strade e i soggetti protagonisti delle mobilitazioni e del mutamento …. Era sempre in movimento col telefono, col suo micidiale fax (poi verrà il telefonino), con le sue valigie sempre pronte. Così arrivò a Perugia, aveva intuito quello che sarebbe accaduto, che quello umbro sarebbe stato un eccezionale laboratorio