Sergio Bassoli: Caro Tom. Il mio racconto, la nostra storia

La traccia che hai lasciato è diventata un sentiero battuto, ben segnato che ci ha aiutato ad affrontare le sfide di questi ultimi decenni per far sì che la pace diventi, come pensavi tu, un progetto politico. (…) Ora devo intrecciare le nostre storie con il tema della pace, cosa che per te sarebbe facile, ma il compito tocca a me e la cosa cambia. Ci provo, poi mi dirai se ci sono riuscito o se sono uscito di strada.

Don Tonino Bello, riconoscimento postumo per il “pacifista scomodo”

Venticinque anni fa moriva don Tonino Bello, una delle voci più profetiche della Chiesa italiana e dell’impegno per la pace. La sua eredità è accanto a quella di don Milani, Padre Balducci, don Mazzolari.
È sempre stato in mezzo agli ultimi, consolando gli afflitti – le vittime delle guerre, i migranti, i poveri – ma ha richiamato il bisogno di affliggere i consolati, quelli che girano la testa dall’altra parte, gli indifferenti, i farisei, i beneficiati dal potere e dalla ricchezza, i conformisti, i privilegiati. E si è battuto incessantemente contro i “signori della guerra”

Antonio Bruno: la lotta contro la Mostra Navale Bellica

Le iniziative contro la Mostra Navale Italiana (denominata dai pacifisti Mostra Navale Bellica) 1982 – 1989 si svilupparono come vere e proprie campagne attive contro la produzione di sistemi d’arma, le guerre, per una società nonviolenta.

Aldo Capitini, la Marcia Perugia-Assisi ed il Movimento Nonviolento

Se vogliamo individuare una data precisa per la nascita del movimento pacifista italiano, è certamente il 24 settembre 1961 anno in cui si svolse una marcia da Perugia ad Assisi  “per la pace e la fratellanza fra i popoli”. Una marcia così in Italia non c’era mai stata. Ci voleva un coraggioso visionario come Aldo Capitini, filosofo antifascista, pacifista, nonviolento, libero religioso, per lanciare la sfida. Il movimento per la pace italiano, grazie anche alla Marcia Perugia-Assisi, è stato forse uno dei più partecipati e attivi a livello mondiale. 

Dopo la prematura scomparsa di Aldo Capitini, che avvenne nell’ottobre del 1968, il Movimento Nonviolento, su spinta di Pietro Pinna –  che raccolse l’eredità capitiniana – decise di dare vita ad una seconda edizione (nel decimo anniversario della morte di Capitini), e fu solo da allora che la Marcia del 1961 divenne “la prima Marcia”.

Dino Frisullo: contro la guerra, al fianco delle vittime

Da instancabile organizzatore ma anche da ricercatore, giornalista: Dino studiava, approfondiva, cercava informazioni per “leggere” i conflitti e capire come poter incidere sui rapporti di forza, con la consapevolezza che bisogna conoscere le forze in campo per non essere velleitari, senza però rinunciare alla convinzione che quando tutto sembra inutile, la politica, il coinvolgimento democratico e popolare, sono l’unica forza motrice giusta della storia, sperimentando altre forme di diplomazia “dal basso”, costringendo i governi, gli Stati a fare i conti con la caparbia ostinazione di un pugno di visionari forse un po’ matti, disposti perfino a prendere botte, a essere incarcerati, a rischiare la vita facendo da scudi umani in zone di guerra.

Don Andrea Gallo: un prete che si è scoperto uomo

Andrea nasce a Genova il 18 Luglio 1928 e viene immediatamente richiamato, fin dall’adolescenza, da Don Bosco e dalla sua dedizione a vivere a tempo pieno “con” gli ultimi, i poveri, gli emarginati, per sviluppare un metodo educativo che ritroveremo simile all’esperienza di Don Milani, lontano da ogni forma di coercizione.

Chiara Ingrao: Avevo 12 anni

Avevo 12 anni. A Perugia mi ci portò mio zio, Lucio Lombardo Radice, amico di Aldo Capitini e fra i primi nel PCI a capire la forza della nonviolenza, in quel 1961 come negli anni ’80, quando fu uno dei protagonisti delle convenzioni europee per il disarmo. Morì d’infarto a Bruxelles, mentre preparava la Convenzione […]

Alberto L’Abate: paladino della rivoluzione nonviolenta

Ha scelto il giorno della morte del suo amico e maestro per andarsene. Il 19 ottobre alla figura di Aldo Capitini – scomparso ormai 49 anni fa – si aggiunge adesso quella di Alberto L’Abate, spentosi a Firenze all’età di 86 anni. Alberto ha fatto della rivoluzione nonviolenta la sua ragione di vita insegnando a […]

Raniero La Valle: Agonia e vocazione dell’Occidente

“The New American Century”, il nuovo secolo americano è la fine dell’Occidente. Non sto dicendo che è la fine del mondo, e non lo dirò perché nessuno mi ascolterebbe, e perché io penso che il mondo sarà salvato. Ma dico che quale è progettato e perseguito il nuovo secolo americano è la fine dell’Occidente, e questa è un’ipotesi che merita di essere vagliata, ed è una parola che può essere ascoltata.

Eugenio Melandri: il sorriso della nonviolenza

“La pace per vivere, la lotta per cambiare”. Era uno slogan di Democrazia proletaria della seconda metà degli anni ‘80, quella che vide padre Eugenio Melandri scendere in politica. La sua concezione rivoluzionaria della nonviolenza – non negazione del conflitto ma sua gestione altra e più alta – lo portò fin dagli anni della direzione di “Missione Oggi”, la rivista dei saveriani, a promuovere campagne per il disarmo e contro il commercio di armamenti. Spadolini arrivò a chiedere al Vaticano la sua testa e quella di padre Alex Zanotelli