Antonio Bruno: la lotta contro la Mostra Navale Bellica

Le iniziative contro la Mostra Navale Italiana (denominata dai pacifisti Mostra Navale Bellica) 1982 – 1989 si svilupparono come vere e proprie campagne attive contro la produzione di sistemi d’arma, le guerre, per una società nonviolenta.
Aldo Capitini, la Marcia Perugia-Assisi ed il Movimento Nonviolento

Se vogliamo individuare una data precisa per la nascita del movimento pacifista italiano, è certamente il 24 settembre 1961 anno in cui si svolse una marcia da Perugia ad Assisi “per la pace e la fratellanza fra i popoli”. Una marcia così in Italia non c’era mai stata. Ci voleva un coraggioso visionario come Aldo Capitini, filosofo antifascista, pacifista, nonviolento, libero religioso, per lanciare la sfida. Il movimento per la pace italiano, grazie anche alla Marcia Perugia-Assisi, è stato forse uno dei più partecipati e attivi a livello mondiale.
Dopo la prematura scomparsa di Aldo Capitini, che avvenne nell’ottobre del 1968, il Movimento Nonviolento, su spinta di Pietro Pinna – che raccolse l’eredità capitiniana – decise di dare vita ad una seconda edizione (nel decimo anniversario della morte di Capitini), e fu solo da allora che la Marcia del 1961 divenne “la prima Marcia”.
Comitato per la riconversione della RWN e War Free: Convertire le spade in aratri

Quando, nel 2017, abbiamo saputo che dal nostro territorio erano partite delle bombe che avevano ucciso delle persone in Yemen, abbiamo capito che occorreva rompere il silenzio che avvolgeva la fabbrica di armi di Domusnovas-Iglesias, la RWM, controllata dalla Rehinmetall tedesca, un colosso della produzione bellica
Marco Fumagalli: “Tom, siamo sicuri che la manifestazione sarà grande?”

Sono passati più di 40 anni da quando noi della FGCI insieme ad altri convocammo la prima grande manifestazione il 24 ottobre del 1981 da cui prese le mosse quel grande movimento per la pace che segnò profondamente una fase della storia italiana e non solo. Quarant’anni sono un tempo lunghissimo, soprattutto in un mondo […]
Raniero La Valle: Agonia e vocazione dell’Occidente

“The New American Century”, il nuovo secolo americano è la fine dell’Occidente. Non sto dicendo che è la fine del mondo, e non lo dirò perché nessuno mi ascolterebbe, e perché io penso che il mondo sarà salvato. Ma dico che quale è progettato e perseguito il nuovo secolo americano è la fine dell’Occidente, e questa è un’ipotesi che merita di essere vagliata, ed è una parola che può essere ascoltata.
Francesco Martone: ecopacifismo scelta di vita

Mi è stato chiesto di scrivere del mio impegno pacifista quale contributo al sito creato per ricordare Tom. Sono giorni che penso a come iniziare, per evitare di cadere nella trappola del ricordo, del rimpianto, o dell’autocelebrazione. Ci provo. Non me ne vogliate se l’amarcord rischia di prendere il sopravvento. Allora, se dovessi fissare nel […]
Eugenio Melandri: il sorriso della nonviolenza

“La pace per vivere, la lotta per cambiare”. Era uno slogan di Democrazia proletaria della seconda metà degli anni ‘80, quella che vide padre Eugenio Melandri scendere in politica. La sua concezione rivoluzionaria della nonviolenza – non negazione del conflitto ma sua gestione altra e più alta – lo portò fin dagli anni della direzione di “Missione Oggi”, la rivista dei saveriani, a promuovere campagne per il disarmo e contro il commercio di armamenti. Spadolini arrivò a chiedere al Vaticano la sua testa e quella di padre Alex Zanotelli
Guerre&Pace: la rivista e il suo direttore Walter Peruzzi

Guerre&Pace nasce nel 1993, inizialmente come “bollettino del Comitato Golfo”, ma già aperto ai contributi di tante e tanti che avevano in precedenza dato vita a riviste o esperienze di informazione alternativa sui temi internazionali/internazionalisti. “Guerre&Pace vuol far sentire l’inquietante rumore delle armi, che si propaga dal ‘nuovo ordine mondiale’, presentando i fatti più che i commenti, le informazioni più che le opinioni. Guerre&Pace non è una rivista ma più modestamente un bollettino mensile a servizio di tutto il movimento pacifista, che fornisce notizie poco diffuse o taciute, documenti e testimonianze dirette sui conflitti in corso nel mondo e sulle iniziative contro le guerre… Si tratta di rendere visibile quello che i media occultano o deformano, per informarsi e informare”. Riportiamo qui l’editoriale dell’ultimo numero della rivista, che dopo venti anni chiude dopo la morte del suo direttore Walter Peruzzi.