Tra le diverse culture che contribuirono allo sviluppo dello straordinario movimento per la pace all’inizio degli anni ottanta, un posto speciale spetta al mondo degli obiettori di coscienza. Le sue origini sono già state ricordate in altra parte del sito, e vale per tutti la testimonianza di don Lorenzo Milani con la “lettera ai cappellani militari” del 1965.
La classe politica, messa alle corde dal vasto movimento d’opinione nato nella società e dal contemporaneo intensificarsi di azioni di protesta condotte dalle organizzazioni nonviolente, approvò, pur sotto l’influenza delle gerarchie militari e delle forze politiche contrarie, il disegno di legge Marcora, la legge 15 dicembre 1972, n. 772 che dava il diritto all’obiezione e al servizio civile sostitutivo per motivi morali, religiosi e filosofici.
Questa legge, pur avendo un impianto punitivo e restrittivo, rese possibile però la scarcerazione dei giovani obiettori di coscienza e contemporaneamente segnò un cambiamento storico nella legislazione italiana, perché introdusse la possibilità di rifiutare il servizio militare con le armi sostituendolo con un servizio non armato. L’obiezione di coscienza non veniva ancora considerata un diritto, ma una concessione dello Stato. La gestione stessa del servizio civile restava nelle mani del Ministero della Difesa e il giovane che voleva obiettare era costretto a passare le forche caudine di una “commissione delle coscienze” presieduta da un militare per il riconoscimento o meno dello status di obiettore.
La Lega degli obiettori di coscienza – nata nel 1973 per cambiare l’inadeguata legge del ’72 e per promuovere la diffusione del servizio civile – fu tra le organizzazioni che promossero la prima grande manifestazione nazionale del “nuovo” movimento per la pace (Roma, 24 ottobre 1981), e contribuì a portare nel movimento l’attenzione anche ad altre forme di obiezione di coscienza: dal rifiuto della produzione e del commercio delle armi, alla contestazione della spesa militare (attraverso la campagna di “obiezione fiscale”).
Per anni il movimento degli obiettori, sostenuto anche dagli Enti e le Associazioni del servizio civile, si batte per una modifica della legge e per il pieno riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza. Riconoscimento che arriva dalla Corte Costituzionale con una storica sentenza ma ancora non dal Parlamento. Nel 1992 finalmente viene approvata la nuova legge, ma l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, rifiutò di firmarla per incostituzionalità, la rinviò alle Camere con una serie di note di perplessità sul fenomeno OdC. Il giorno dopo Cossiga sciolse le Camere impedendo al Parlamento di riapprovarla nuovamente.
Il numero di obiettori andava intanto crescendo: dalle 16.000 domande nel 1990 si passa alle 30.000 domande nel 1994 e alle 70.000 nel 1998.
Dopo una serie di altri tentativi falliti nel corso della XI e XII Legislatura, nel luglio del 1998 si giunge finalmente all’approvazione della legge 230 che sancisce il pieno riconoscimento giuridico dell’obiezione di coscienza. Con questa ultima legge l’obiezione di coscienza non è più un beneficio concesso dallo Stato, ma diventa un diritto della persona: il Servizio Civile rappresenta un modo alternativo di “servire la patria”, con una durata pari al servizio militare, a contatto con la realtà sociale, con i suoi problemi, con le sue sfide. L’obiettivo del movimento era quello di dare vita in Italia ad sistema di difesa alternativo : la difesa popolare nonviolenta.
Del resto già nel 1980 la FLM aveva promosso la prima conferenza nazionale dei delegati dell’industria bellica (27 febbraio), e nello stesso anno (14 dicembre) Pax Christi, Gioventù aclista e Agesci, insieme a Loc e Mir, avevano organizzato una “settimana di riflessione su “armamenti e disarmo”. E il 16 marzo 1982 Movimento nonviolento, Mir, Loc e Ldu lanciano da Bologna la prima campagna per l’obiezione fiscale. Una campagna di disobbedienza civile che intendeva colpire le entrate dello Stato, costringendolo a provvedimenti coattivi di recupero delle somme non versate.
Nel “decennio pacifista” tra gli anni ’70 e ’80, questi contenuti entrarono così a far parte del patrimonio del pacifismo sensibile ormai non solo alla minaccia nucleare, ma anche alla commercializzazione incontrollata di armamenti, all’aumento continuo delle spese militari a detrimento di quelle sociali, ai vincoli le servitù militari imponevano alle comunità locali (esemplare il caso della Sardegna). La una nuova coscienza promossa dagli obiettori di coscienza e ormai diffusa nel più ampio “popolo della pace” portò poi anche all’approvazione della legge 185/90 sul controllo del commercio bellico, e, come “onda lunga”, alla partecipazione internazionale su alcune campagne importanti (ottenendo il bando delle mine antiuomo 1997 e delle bombe a grappolo 2008, nonché l’approvazione in sede ONU del Trattato sul commercio delle armi Arms Trade Treaty – ATT, 2013).
Con l’abolizione del servizio militare obbligatorio, dal 1 gennaio 2005 anche la legge sull’obiezione di coscienza è venuta meno, ma quella stagione ha lasciato in eredità da un lato il valore imprescindibile delle scelte individuali, anche controcorrente, esposte anche la rischio di sopportare pesanti conseguenze personali, e dall’altro l’importanza del servizio civile (oggi il servizio civile universale di oggi, aperto volontariamente ai giovani di entrambi i sessi) come forma matura e concreta di “difesa la Patria” a norma dell’articolo 52 della Costituzione.
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PER UN'EUROPA SENZA MISSILI
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Smettiamo di costruire armi | Giovanni Magi | Sindacati e lavoratori per la pace alle acciaierie di Terni | 21-07-1984 | Parole chiave: Riconversione |
E' esplosa la pace la fabbrica si ferma | Redazione | Cronaca su il Messaggero dell'assemblea alla Terni | 21-07-1984 | Parole chiave: Riconversione |
Paghiamo per la Pace, anziché per la guerra | Centro Coordinatore Nazionale per l'Obiezione Fiscale | Volantino della Campagna nazionale nonviolenta: obiezione fiscale alle spese militari. Dalla Raccolta di manifesti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno, curata dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale | 01-01-1985 | Parole chiave: Obiezione fiscale, nonviolenza |
Obiezioni | aavv | Numero1 del 1985 di Azione nonviolenta, rivista del Movimento nonviolento, dedicata alle obiezioni | 02-01-1985 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Obiezione fiscale |
Obiezione di coscienza e Servizio civile | Lega degli Obiettori di Coscienza | Manifesto di un convegno fiorentino, dalla Raccolta di manifesti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno, curata dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale | 03-11-1986 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Servizio civile |
Norme per il controllo sulla produzione il commercio e l'esportazione di materiale bellico | Masina, Bassanini, Rodotà, Balbo, Bertoni, Guerzoni, Garzanti, Becchi, Gramaglia, De Julio, Pintor, Levi Baldini, Visco, Andreis, Cima, Lodigiani, Diaz | Proposta di legge AC610-1987 sull'industria bellica | 06-07-1987 | Parole chiave: Obiezione fiscale |
Richiesta di trasferimento ad attivita civili per ragioni di coscienza | Elio Pagani | Lettera diretta Direzione Aziendale Aermacchi | 27-10-1989 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Riconversione |
Diritto alla obiezione di coscienza alla produzione bellica | Elio Pagani | Lettera di Elio Pagani a Famiglia Cristiana per aprire un dibattito per favorire l'affermazione del diritto alla obiezione di coscienza alla produzione bellica e del conseguente diritto ad un lavoro "socialmente utile" ed "eticamente corretto" | 27-10-1989 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Riconversione |
Appello per la campagna Obiezione Fiscale alle spese militari | Associazione per la Pace | Appello promosso da: Associazione per la Pace, Lega per l'ambiente, Servizio Civile Internazionale, Missione Oggi, F.I.M. Cisl, Lega Obiettori di Coscienza, Lega per il Disarmo Unilaterale | 02-04-1990 | Parole chiave: Obiezione di coscienza, Spese militari |
Le obiezioni di coscienza. Le novità degli anni 80 | Francesca Massai, Antongiulio Barbaro | Scheda informativa dell'Archivio Disarmo | 04-04-1990 | Parole chiave: Obiezione fiscale, disobbedienza civile, nonviolenza |
Dichiarazione di obiezione fiscale | . | Fac-simile | 09-04-1990 | Parole chiave: Obiezione fiscale, Spe |
Pietro Pinna. Storia di un uomo in cerca di umanità | aavv | Numero monografico di Azione nonviolenta dedicato a Pietro Pinna | 07-07-2017 | Parole chiave: Obiezione di coscienza |
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Chiamata alla pace
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Volantino di chiamata al Servizio Civile. Dalla Raccolta di manifesti della Casa per la Pace La Filanda di Casalecchio di Reno, curata dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
Obiezione fiscale, concreta strategia di pace

Manifesto di promozione di un incontro pubblico. Dalla Raccolta di manifesti della Casa per la Pace La Filanda di Casalecchio di Reno, curata dal Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
Obiezione di coscienza alle spese militari

Convegno sul diritto-dovere di opposizione alla corsa agli armamenti. Pubblicato su concessione del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
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