1991 - Oltre l'Iraq

L’anno che si era aperto con la mobilitazione pacifista contro la guerra all’Iraq narrata nella precedente sottosezione (LINK), non consente pause di riflessione. Mentre in Iraq continua (e continuerà ininterrotto nei decenni seguenti) il lavoro di Un Ponte Per, il movimento deve fare i conti con nuove difficilissime sfide.

Tornano ad aumentare le spese militari, dopo la leggera flessione dei primi anni ‘90, e riprendono fiato i movimenti per il disarmo, come in Italia la campagna Venti di pace (da cui prenderà poi vita la campagna Sbilanciamoci!) cui seguirà a livello internazionale la campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo (1992) che riceverà il premio Nobel per la pace nel 1997.

Nel frattempo si propagano le tensioni e i conflitti nazionalisti nell’est Europa. Per promuovere l’incontro e la collaborazione tra le organizzazioni civiche e di pace dell’est e dell’ovest, nasce a Bratislava la Helsinki Citizens Assembly e si costituisce il comitato italiano (che si dà sede a Trento) della rete europea. Tra le urgenze che vengono discusse nell’incontro c’è quella della possibile deflagrazione delle federazione jugoslava, con tutto quello che potrebbe succedere. Infatti alla fine di giugno, la Slovenia decide la sua secessione dalla federazione e ci sono degli scontri sul territorio sloveno con l’armata jugoslava. I pacifisti italiani organizzano una manifestazione contro la guerra in Piazza dell’Unità a Trieste e iniziano a stabilire relazioni e contatti con le organizzazioni pacifiste e i centri anti guerra di Lubjana, Belgrado e Zagabria. 

È proprio dall’incontro con le pacifiste della Carovana, che nasce a Belgrado, per poi diffondersi in tutta la Serbia, il movimento serbo delle Donne in nero contro la guerra, che il 9 ottobre scenderanno per la prima volta in piazza in silenzio e vestite di nero, come le israeliane da cui le italiane avevano appreso questa pratica. Per tutto il corso della guerra, le donne saranno uno dei movimenti più significativi di opposizione a Milosevic, mentre le donne serbe entreranno anche stabilmente a far parte della rete internazionale Women in Black (www.womeninblack.org) ospitandone anche una delle conferenze internazionali.

La Carovana per la pace del 1991 si conclude a Sarajevo si tiene una catena umana per la pace che tocca i luoghi simboli delle religioni della Bosnia: la cattedrale cattolica, quella ortodossa, la sinagoga e la principale moschea della città.

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Documenti
Addio alle armi | Toni Fontana | Pacifisti in piazza a Napoli per il contro summit | 11-07-1991 | Parole chiave: Antimilitarismo, Pacifismo
Mosaico di Pace | Pax Christi | Numero 1 della storica rivista di Pax Christi | 15-09-1991 | Parole chiave: Pax Christi
Inner story | Tom Benetollo | Racconto di un'idea diventata realtà: la carovana della pace da Skopje a Sarajevo | 24-09-1991 | Parole chiave: Sarajevo, Tom Benetollo
Carovana europea di pace in Jugoslavia | Alex Langer | Rapporto al Parlamento Europeo sulla Carovana della Pace promossa dalla “Helsinki Citizens’ Assembly” (con segretariato a Praga) ed organizzata dall’ “Associazione per la pace” e dall’ARCI | 01-10-1991 | Parole chiave: Balcani
Donne in nero di Belgrado | Donne in nero | un atto di ribellione nonviolento contro la guerra | 09-10-1991 | Parole chiave: Balcani, Donne in nero
Casa della pace per le donne | Soccorso donna | Progetto di Soccorso Donna | 16-10-1991 | Parole chiave: Donne
Donne in nero di Belgrado e Pacevo | Donne in nero | Testo dell'appello delle Donne in nero di Belgrado per fermare la mobilitazione illegale e anticostituzionale della leva dei riservisti in Serbia | 30-10-1991 | Parole chiave: Balcani, Donne in nero, Serbia
La repressione in Serbia contro gli attivisti di pace | Stasa Zajovic | | 05-11-1991 | Parole chiave: Serbia

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