1992

Scoppia la guerra in Bosnia Erzegovina. Agli inizi di aprile si aprono i combattimenti a Sarajevo, che progressivamente si espandono al resto del paese. In breve Sarajevo viene accerchiata dalle truppe serbo-bosniache e inizia l’assedio della città. In Friuli Venezia Giulia si attivano le prime iniziative di solidarietà. Promossa da Arci e Associazione per la pace nasce la campagna “Dai ruote alla pace” e a Treviso una campagna di solidarietà con l’orfanotrofio di Novi Sad, in Vojvodina. Presto, nascono iniziative di solidarietà in tutta Italia, promosse da gruppi e realtà locali. Trieste è uno dei principali punti di passaggio dei profughi e si crea un servizio di accoglienza e tutela promosso dall’Associazione per la pace.

Nel mese di giugno si tiene a Padova un’affollata assemblea dei progetti di pace e di solidarietà promossi dall’Italia con le popolazioni della ex Jugoslavia. Inizia un’attività di coordinamento tra le associazioni e i comitati locali. A fine giugno parte una staffetta di pace e di solidarietà, che attraversa oltre 20 città italiane. Si organizza l’accoglienza dei profughi e degli sfollati anche sui territori jugoslavi: come a Posujie dall’Arci, dall’Anpas e da altre associazioni. Crescono numerosi gruppi e comitati locali per la solidarietà con le popolazioni jugoslave.

Si attivano soggetti molteplici, ciascuno con un suo specifico approccio: quali ad esempio molte realtà del movimento femminista, che proprio a partire dal 1992 decidono di affrontare uno degli aspetti più sconvolgenti della guerra: l’uso sempre più diffuso dello stupro, non come corollario da sempre “spontaneo” della guerra, ma come arma strategica, deliberatamente pianificata per cancellare l’identità più profonda della popolazione considerata nemica. Tra il 1992 e il 1995 si calcola che circa 20.000 donne vengano sottoposte a violenze inenarrabili, e spesso costrette a concepire e partorire bambini geneticamente appartenenti all’etnia vittoriosa. Quando le notizie cominciano ad arrivare in Italia, molte realtà del femminismo si attivano per accogliere, sostenere, e inviare aiuti alle vittime di questi orrori. In prima fila in questo lavoro è l’Associazione Orlando di Bologna, che insieme ad altri soggetti riesce a far nascere a Tuzla il centro Tuzlanska Amica di sostegno alle donne fuggite da Srebrenica e altre realtà; centro che da allora ha sempre continuato ad operare.

Nel mese di ottobre si svolgono un convegno e una catena umana pacifista a Cervignano (Friuli) dove sono ospitati oltre 400 profughi in una ex caserma.

A dicembre, oltre 500 pacifisti e personalità – tra cui don Tonino Bello e Mons. Bettazzi – su iniziativa del movimento Beati i costruttori di pace, partecipano ad una marcia a Sarajevo per chiedere il cessate il fuoco e una iniziativa di pace. A fine anno una delegazione di 30 esponenti di associazioni e organizzazioni (Arci, Associazione per la pace, Acli, ecc.) si reca a Sarajevo, con un carico di aiuti umanitari trasportato dalla Cooperazione italiana.

Datatable - Inizio
Documenti
Assopace e Comitato cittadini bosniaci a Roma. Documento di trasporto | Neva Bernardi | Documento dell'Associazione per la pace che attesta la raccolta di 14.350 kg di aiuti umanitari grazie al Comitato Cittadini Bosniaci a Roma. | 22-01-1992 | Parole chiave: Balcani, Intervento umanitario, Aiuti umanitari
Italia nonviolenta IV congresso di Assopace | Giulio Marcon | Relazione di Giulio Marcon, la nonviolenza come trasformazione radicale e rivoluzionaria | 26-02-1992 | Parole chiave: Assopace, Balcani, Banca mondiale, Palestina
Operazione Colomba: difesa nonviolenta | Comunità Papa Giovanni XXIII | Volantino dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII sull'Operazione Colomba | 01-04-1992 | Parole chiave: Intervento umanitario, Difesa nonviolenta
Tuzla Amica | Tuzla Amica | La storia di Tuzla Amica, un'organizzazione non governativa e senza scopo di lucro, che ha iniziato la sua attività nel 1992, è stata ufficialmente registrata nel 1996 nell'area del Cantone di Tuzla e dal 2004 è registrata presso il Ministero della Giustizia della Bosnia ed Erzegovina | 04-04-1992 | Parole chiave: Balcani, Donne
Contro la guerra nella ex Jugoslavia | Donne in nero di Roma | " Oggi gridiamo all’orrore dei visi senza speranza di migliaia di profughi". Appello delle Donne in nero per la fine della guerra in ex Jugoslavia | 28-05-1992 | Parole chiave: Balcani, Difesa nonviolenta, femminismo
Ex-Jugoslavia: cittadini di pace presentazione del Verona Forum | Alex Langer | Programma della Conferenza di pace dei cittadini dell’ex-Jugoslavia organizzata dal Comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nell’ex-Jugoslavia | 17-09-1992 | Parole chiave: Balcani
Forum per la pace e la riconciliazione nella ex Jugoslavia | Alex Langer | Conclusioni della Prima Arena di Verona, 17/20 settembre 1992 | 22-09-1992 | Parole chiave: Balcani, Alex Langer
I venti anni della Lega obiettori di coscienza | Massimo Paolicelli | Scheda informativa dell'Archivio Disarmo scritta da Massimo Paolicelli in occasione del ventesimo anniversario della Legge n.772 del 1972, primo riconoscimento giuridico dell'obiezione | 09-12-1992 | Parole chiave: Obiezione di coscienza
La marcia dei pacifisti europei si ferma alle porte di Sarajevo | Vichi de Marchi | Articolo su l'Unità il giorno prima dell'ingresso a Sarajevo | 11-12-1992 | Parole chiave: Sarajevo
Il giorno in cui don Tonino Bello parlò a Sarajevo | Lucia Bellaspiga | Un racconto su don Tonino Bello e la marcia dei 500. A distanza di trent'anni. Reportage per Avvenire | 11-12-1992 | Parole chiave: Sarajevo, don Tonino Bello

Foto

Video

Podcast