Dopo la Seconda guerra mondiale, il pacifismo politico riemerge affrontando la sfida della bomba atomica e della decolonizzazione. Nel 1949, a Parigi, si tiene il primo incontro dei Partigiani della Pace, che lancia un appello mondiale contro l’atomica che raccoglierà oltre 500 milioni di firme. In Italia, i Partigiani della pace raccolgono sei milioni di firme contro l’ingresso nella NATO, che vede dubbi anche nella stessa Democrazia Cristiana.

Nel 1957, l’ex scienziato Joseph Rotblat fonda il movimento Pugwash – Scienziati contro il nucleare, e nel 1958, nasce la Campaign for Nuclear Disarmament (CND), che adotta il simbolo distintivo del movimento pacifista. Il movimento dei Partigiani della Pace si affievolisce con la distensione internazionale, ma la lotta antinucleare continua, portando al trattato di non proliferazione nucleare.

Dopo la Seconda guerra mondiale, il pacifismo politico riemerge affrontando la sfida
della bomba atomica e della decolonizzazione. Nel 1949, a Parigi, si tiene il primo
incontro dei Partigiani della Pace, che lancia un appello mondiale contro l’atomica che raccoglierà oltre 500 milioni di firme. In Italia, i Partigiani della pace raccolgono sei milioni di firme contro l’ingresso nella NATO, che vede dubbi anche nella stessa Democrazia Cristiana.

Nel 1957, l’ex scienziato Joseph Rotblat fonda il movimento Pugwash – Scienziati
contro il nucleare, e nel 1958, nasce la Campaign for Nuclear Disarmament (CND), che adotta il simbolo distintivo del movimento pacifista. Il movimento dei Partigiani della Pace si affievolisce con la distensione internazionale, ma la lotta antinucleare continua, portando al trattato di non proliferazione nucleare.

La II Guerra mondiale era finita con le atomiche su Hiroshima e Nagasaki lasciando
l’amaro in bocca agli amanti della pace. Una guerra era finita e già se ne annunciava
un’altra. Gli Stati Uniti, nonostante le pressioni, non rinunciavano alla bomba atomica e promuovevano un’alleanza militare esplicitamente contrapposta ad un’Unione Sovietica devastata dalla guerra.

Un’ondata di preoccupazione per la possibilità di un conflitto nucleare percorse il globo interpretata dalla nascita del Movimento dei Partigiani della Pace, con l’appoggio delle sinistre comuniste e socialiste di tutto il mondo e che vide tra i protagonisti personaggi di grande rilievo. Pablo Picasso ne disegnò il simbolo, la colomba della pace. Albert Einstein ne sostenne la richiesta di disarmo nucleare, il filosofo Jean Paul Sartre figurò tra i promotori, insieme a molti altri.

A Parigi nel 1949 migliaia di delegati parteciparono al primo congresso dei Partigiani della Pace. L’anno successivo da Stoccolma il secondo congresso lanciò una petizione per la messa al bando delle armi nucleari che raccolse oltre mezzo milione di firme. In Italia se ne raccolsero 16 milioni, che si sommarono ai sei milioni raccolte l’anno precedente contro l’adesione alla Nato.

Nacque il Comitato Italiano del movimento. Vi parteciparono, oltre a militanti come la staffetta partigiana Lidia Menapace, numerosi intellettuali come Vittorini, Guttuso, Quasimodo, Ginzburg, anche di orientamento non comunista o socialista come Einaudi, Saverio Nitti e Vittorio Emanuele Orlando e cattolici come Ada Alessandrini del Movimento cristiano per la pace o padre Balducci.

Il Movimento dei Partigiani della Pace intesse relazioni significative anche con esponenti del mondo cattolico che andava verso il Concilio vaticano II scandito nel ’63 dall’enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII che definiva la guerra una follia “alienum est a ratione”

Non tutto il mondo democristiano, preoccupato per l’indipendenza del paese, era
entusiasta dell’adesione alla Nato. Pensiamo all’esplicita opposizione di Dossetti, ai dubbi di Fanfani, alla posizione critica di La Pira.

Il Consiglio Italiano della Pace si esaurì nel corso degli anni ’60 con l’avvento della politica della distensione e della convivenza pacifica che, in particolare dopo la crisi dei missili di Cuba, ridusse la corsa agli armamenti e la tensione internazionale.
Alla fine degli anni ’50 nuove esperienze più indipendenti dai blocchi furono catalizzate dalla paura della bomba. A livello internazionale da un appello di Bertrand Russel e Albert Einstein nacquero le Pugwash Conferences on Science and World Affairs. Vi parteciparono scienziati e premi Nobel, tra cui Joseph Rotblat, il fisico che aveva chiesto di abbandonare la bomba atomica quando si seppe che i nazisti non l’avevano sviluppata. Il Pugwash esiste ancora ed è un punto di riferimento per gli scienziati contro la guerra.

Nello stesso anno nacque in Gran Bretagna la Campagna per il Disarmo Nucleare (CND) che fu promotrice della grande marcia che nel 1958 da Trafalgar Square raggiunse la fabbrica atomica di Aldermaston, coprendo 83 chilometri e che fu ripetuta annualmente. La Marcia di Aldermaston divenne un simbolo del movimento pacifista globale e ispirò altre manifestazioni simili in tutto il mondo. 

Il logo della CND, il famoso simbolo della pace, è diventato un’icona internazionale del movimento pacifista.
In Italia, l’esperienza della vittoria nonviolenta indiana sull’imperialismo britannico ispirò il pensiero di Danilo Dolci e Aldo Capitini che convocò nel 1961 la prima marcia da Perugia ad Assisi.

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