Aldo Capitini, la Marcia Perugia-Assisi ed il Movimento Nonviolento

Se vogliamo individuare una data precisa per la nascita del movimento pacifista italiano, è certamente il 24 settembre 1961 anno in cui si svolse una marcia da Perugia ad Assisi  “per la pace e la fratellanza fra i popoli”. Una marcia così in Italia non c’era mai stata. Ci voleva un coraggioso visionario come Aldo Capitini, filosofo antifascista, pacifista, nonviolento, libero religioso, per lanciare la sfida. Il movimento per la pace italiano, grazie anche alla Marcia Perugia-Assisi, è stato forse uno dei più partecipati e attivi a livello mondiale. 

Dopo la prematura scomparsa di Aldo Capitini, che avvenne nell’ottobre del 1968, il Movimento Nonviolento, su spinta di Pietro Pinna –  che raccolse l’eredità capitiniana – decise di dare vita ad una seconda edizione (nel decimo anniversario della morte di Capitini), e fu solo da allora che la Marcia del 1961 divenne “la prima Marcia”.

Famiano Crucianelli: “Pace e Guerra” e il Pdup, un partito dentro al movimento

Nel febbraio del 1980 esce la rivista “Pace e Guerra”, la rivista è diretta da Luciana Castellina, da Claudio Napoleoni e da Stefano Rodotà. Diverse le ragioni che spinsero il Partito di Unità Proletaria ad investire risorse intellettuali, politiche e finanziarie in un’impresa editoriale molto impegnativa e segnata nel suo titolo da un orientamento ben definito. Così nella presentazione del primo numero: “ Vi sono momenti come nell’attuale – dopo le lotte del 68 e dagli anni che seguirono – in cui i soggetti che da quei conflitti sono emersi debbono assumere la responsabilità di definire il proprio “ discorso sulla pace”. Era ben chiaro a chi ispirò la rivista che la tendenza alle guerre e al riarmo avrebbe segnato questa nostra epoca.

Pietro Folena: Tom Benetollo, accendere la luce del sole

Tom dal 1973 era stato uno dei miei migliori amici. Forse il migliore. E come in tutte le grandi amicizie cariche di sentimenti, c’erano stati periodi di incomprensione, e di lontananza. Ma quel filo non si era spezzato mai. (…) La sua formazione, tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70, è stata decisiva per farlo diventare forse il più importante leader pacifista italiano, e uno dei più importanti in Europa.