Le generazioni dell’attivismo sociale cambiano. E ciascuna generazione scrive la propria storia, anche rompendo con quella precedente. Ed è un bene sia così, altrimenti tutto resterebbe sempre uguale.
Con questo lavoro, quindi, non vogliamo insegnare niente. Solo, provare a consegnare un pezzo di radici a chi viene dopo di noi. Perché le radici, lo insegna la natura, danno forza e aiutano a crescere.
Non inventiamo nulla: ci sono già tanti siti che contengono importanti pezzi di archivio pacifista, nel web. Ma bisogna saperli cercare.
Il sito quindi vuole essere soprattutto un portale, per aiutare chi cerca a trovare facilmente ciò che esiste.
Ed è pensato, nella struttura e nel linguaggio, per i più giovani – quelli che non c’erano ai tempi delle storie che raccontiamo.
Non pretendiamo di avere uno sguardo oggettivo, raccontiamo la nostra storia e sappiamo di farlo in modo parziale.
Ma invitiamo sin da ora chiunque possegga parti di questo grande racconto a contribuire a “Pace in movimento” con i propri materiali, per farlo diventare un archivio collettivo da arricchire in forma permanente e partecipativa.
Grazie all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, impegnato attivamente per la pace, il disarmo e la nonviolenza, che con i fondi dell’8 per mille ci ha permesso di iniziare questo lavoro.
Grazie a chi ha collaborato, scrivendo e mettendoci a disposizione foto, video, mostre, volantini, manifesti, libri, articoli, video e audio. E a chi lo farà.
Grazie a chi vorrà dedicare a questa storia iniziative pubbliche e momenti formativi.
Grazie a Tom Benetollo, un grande pacifista che ancora ci manca. “Pace in movimento” è dedicato a lui.
Il nostro grazie più grande va a chi non perde la speranza
e continua a lottare per un mondo che ripudi la guerra e l’ingiustizia.
“Arrendersi al presente è il modo peggiore per costruire il futuro.”